Gli italiani che amano le automobili sono costretti a vivere un vero e proprio dramma, molti saranno costretti a dire addio alla loro quattro ruote.
Diventa dunque molto interessante fare delle riflessioni in merito ad alcuni aspetti che non possiamo assolutamente sottovalutare.
Il mercato dell’automobile sembra essere in grande salute con il 2023 che è stato un anno di grande crescita, basti pensare che sono state immatricolate oltre un milione e mezzo di autovetture con una crescita del 19% rispetto all’anno precedente. Nonostante questo dobbiamo ancora lavorare molto per riuscire a raggiungere quello che accadeva prima della pandemia da Coronavirus. Infatti nel 2019, rispetto al 2023, erano state vendute il 18.3% in più di auto.
Diventa a questo punto fondamentale capire che le cose potrebbero cambiare, ma in peggio. Il nostro paese rischia di subire una brusca frenata in merito e potrebbe ritrovarsi a dover prendere una scelta su come risollevare le sorti. Gli italiani tremano però intanto, le notizie che arrivano fanno capire che in molti saranno costretti a dover rinunciare all’automobile almeno per ora e magari tornare a viaggiare coi mezzi pubblici che purtroppo non sono quasi mai affidabili in molte città dello stivale.
Il vero dramma per gli italiani è legato all’aumento annunciato del costo delle automobili usate, che obbligherà in molti a dover rinunciare proprio all’acquisto o al mantenimento di una quattro ruote. Quando le ormai attuali si spegneranno non ci sarà più possibilità di prenderne una nuova.
Dal dicembre del 2019, proprio per la scarsità dei materiali legati alla pandemia, i prezzi delle autovetture usate si sono moltiplicati arrivando al 25%. Il ceto medio, solitamente, non si può permettere un’auto nuovo e dunque è costretta a ricorrere all’usato cosa che potrebbe diventare anch’essa inaccessibile con un ulteriore aumento.
Molti rivenditori però stanno ragionando su nuove strategie, magari nel dilazionare il pagamento, perché le vendite in questo senso non potrebbero sostenere il peso economico di un’azienda.
La sensazione è che ci vorrebbe una rivoluzione sotto diversi punti di vista e soprattutto da quello economico. Al momento ci sono poche speranze, ma nonostante questo dobbiamo provare a sorridere, consapevoli di trovarci molto presto a una nuova inevitabile flessione, che economicamente parlando pensiamo sia oltre che plausibile anche fisiologica.
Ma per questi eventuali cali pare proprio che bisognerà aspettare il 2025 quando anche gli introiti del Giubileo potrebbero cambiare qualcosa, anche se sembra impossibile, dal punto di vista dei prezzi delle automobili.
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