Arriva la truffa alla colonnina che spaventa tutti i possessori di auto elettriche: si parla di 300 euro. Bisogna fare massima attenzione
Uno dei tempi principali quando si parla di auto elettriche è ovviamente quello delle ricariche. Le colonnine non sono ancora così diffuse come servirebbe, anche se in rapida espansione su tutto il territorio nazionale. Attenti però alle truffe.
Quando si pensa all’acquisto di auto elettriche si fa riferimento immediatamente a due temi molto importanti: i costi di listino e l’autonomia. A spaventare gli automobilisti, infatti, è la scarsa o perlomeno non completa diffusione delle colonnine di ricarica, sia a livello urbano che extra urbano. Un pensiero in più per chi deve affrontare un viaggio o sa di doversi spostare per lunghi tratti. Un aspetto che preoccupa soprattutto nel nostro paese, anche perché non tutti possono installare un wallbox privato nel proprio garage per stare tranquilli.
Ad essere onesti, rispetto a poco tempo fa, l’aumento delle postazioni di ricarica è visibile in diverse zone, segnando una crescita che non può essere sottovalutata. Ma cosa succede se scopriamo che ci sono delle truffe alla colonnina? Si avete capito bene, il problema potrebbe essere non solo trovarla, ma capire anche che c’è una sottrazione di soldi non autorizzata. L’ennesima beffa di un argomento controverso.
Entrando nello specifico di queste truffe alle colonnine di ricarica dobbiamo parlare dei danni subiti dai clienti del network di stazioni di ricarica EnergyVision. La piattaforma belga offre la possibilità di pagare con bancomat o carta di credito. Il problema è che come sottolineato dagli utenti caduti nella trappola, all’atto del pagamento compariva una pagina fake da compilare. Dopo averlo fatto (inserendo tutti i dati con il QR code) sullo schermo usciva la scritta ‘Errore’.
Solo in un secondo momento il cliente veniva reindirizzato alla pagina giusta e poteva completare l’operazione. In realtà la prima schermata aveva comunque proceduto a sottrarre 300 euro dal conto. Come spiegato dall’amministratore delegato di EnergyVision Maarten Michielssens: “Abbiamo inoltrato gli indirizzi delle stazioni di ricarica alla polizia. Speriamo tramite le telecamere di sorveglianza di scoprire chi ha messo in atto la truffa”.
L’unica “fortuna” è che solo il 5% dei clienti ha pagato con QR code, come sottolineato dallo stesso Michielssens. La speranza è che una cosa del genere non si debba ripetere mai più e soprattutto bisogna prestare massima attenzione quando si procede ai pagamenti. Magari altre colonnine potrebbero essere state manomesse.
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