Per Stellantis non accenna a terminare il periodo complicato: si aggiungono altri modelli a quelli già richiamati. Cosa sta accadendo.
Si susseguono senza pace i problemi che Stellantis sta affrontando in merito ad alcuni dei suoi siti produttivi ma anche rispetto al richiamo per alcuni modelli di auto, che hanno riscontrato un pericoloso problema. Infatti, nelle scorse settimane erano stati attenzionati 600mila veicoli, che hanno avuto bisigno di essere ritirati, per problemi non dovuti direttamente al gruppo, ma a questi se ne sono aggiunti altri: si potrebbe arrivare alla mostruosa circa di 8 milioni di veicoli appartenenti al marchio.
Ad approfondire l’indagine qualche settimana fa è stato ‘Le Parisien’, che ha condiviso alcune informazioni, delle quali il giornale è entrato in possesso, in seguito di un primo richiamo riferitosi ai modelli Citroen C3 e DS3. Queste due tipologie di vetture in realtà sono la punta dell’iceberg del problema relativo all’airbag installato. Infatti, anche Seat ha investigato e riscontrato l’allarme per alcune delle sue vetture.
Il quotidiano parigino ricorda che le C4, DS4 e DS5 sono state prodotte durante la decade 2009-2019, quindi dotate dello stesso airbag fornito alle Citroen di cui sopra e al quale faceva affidamento Stellantis. Perciò la previsione di ‘Le Parisien’ è che a breve inizieranno a giungere lettere ai clienti a seconda dell’età dei veicoli per diverse centinaia di migliaia di auto, solamente se si considera la Francia.
L’Italia potrebbe avere un destino simile al paese d’oltralpe, visto che nel nostro paese la C4 ha venduto molto proprio come in Francia. Inoltre, il quotidiano si riferisce anche all’Opel, che per un periodo ha montato gli airbag Takata. Dal Gruppo Stellantis giunge una precisazione tempestiva, smentendo la situazione di emergenza per altri veicoli rispetto a C3 e DS3. Ai proprietari di queste vetture, infatti, senza mezzi termini è stato chiesto di “smettere immediatamente di usare la loro auto perché riteniamo che il rischio sia troppo grande”.
Per gli altri modelli tutto tace, mentre Stéphane Coquant, vicepresidente responsabile dei richiami e della gestione delle crisi di Stellantis, ha dichiarato: “Gli airbag Takata che li equipaggiano non sono necessariamente gli stessi di quelli presenti sulla C3 e sulla DS3, ma preferiamo usare cautela”. In Italia nel frattempo sarebbero in arrivo diverse migliaia di auto sostitutive per sopperire al problema, ma sarà una campagna fa affrontare con pazienza e tempo nonché risorse economiche.
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