Il marchio Maserati è vicino ad una svolta e l’annuncio ufficiale lascia davvero pochi dubbi a riguardo. Il futuro del Tridente è scritto
Un brand storico della nostra tradizione motoristica è davanti ad un importantissimo bivio. Qualcosa deve cambiare e all’orizzonte c’è un accordo che potrebbe rilanciarlo in futuro. Prima però c’è da completare un divorzio.
La storia della Maserati è qualcosa di unico nel panorama internazionale e affonda le radici addirittura al 1914, quando in un piccolo garage del centro di Bologna, Alfieri, Ettore ed Ernesto Maserati fondarono la Officine Alfieri Maserati. Nel 1937 il passaggio a Modena, dopo che la proprietà era passata nelle mani di Adolfo Orsi.
Dalla costruzione delle auto stradali ai successi in pista, con ben due Mondiali di Formula 1, nel 1954 e nel 1957, tra le mani del grande Juan Manuel Fangio.
In totale nella classe regina, tra il 1950 e il 1960 arrivarono nove vittorie, dieci pole position e quindici giri veloci, in un totale di 69 Gran Premi disputati.
Quella Maserati probabilmente non esiste più e oggi deve combattere con altri tipi di problemi, come quelli che negli ultimi mesi hanno messo a rischio la continuità aziendale del Tridente. Il rapporto all’interno della galassia Stellantis sembra vacillare e va trovata una nuova soluzione per risorgere.
Una delle ipotesi più gettonate per il futuro del marchio Maserati è di instaurare un rapporto collaborativo con la Ferrari, di cui però per ora arrivano solo smentite da Modena e Maranello.
In realtà non si tratterebbe di una novità, per due brand che hanno in Stellantis un minimo comun denominatore (anche nel Cavallino Rampante dispone del 24% delle quote azionarie). Molti anni fa lo stesso presidente Marchionne aveva ragionato su una soluzione simile, quando era a capo di FCA. Ferrari oggi potrebbe rilevare Maserati e instaurare una collaborazione più ad ampio spettro.
Lo stesso CEO di Maserati, Davide Grasso aveva aperto lo scorso anno ad un possibile distacco da Stellantis, cercando di maturare un margine operativo del 15% entro marzo di quest’anno e del 20% entro la fine del 2030. I dati sono stati tutt’altri e ora questo obiettivo va via via sfumando. Il gruppo guidato da John Elkann potrebbe valutare una cessione di Maserati a Ferrari per ridurre l’impatto negativo dei conti del Tridente sulla casa madre.
Non va dimenticato che le due case italiane hanno collaborato in passato per progetti storici come la MC12, basata sulla Ferrari Enzo, oltre alla condivisione dei motori V8, tanto in voga nel periodo Montezemolo.
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