Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è sembrata pronta a una vera e propria battaglia sulla legge per le auto in Europa. Vuole dire di no.
Le sue parole convinte hanno creato grande sollievo in molti italiani che temevano una situazione, di certo, non facilissima da accettare.
Nell’ultimo periodo c’era stata grande confusione sulla mobilità, con alcune leggi che avevano fatto vacillare il futuro di molti italiani dal punto di vista economico. Si pensava infatti a una rivoluzione totale che avrebbe portato a diversi motivi per essere preoccupati. La Premier però ha deciso di tenere duro per rispettare i grandi sforzi economici fatti dagli italiani.
La sua iniziativa ha sicuramente creato sorrisi nel popolo che ha capito come la Premier sia schierata con loro. Anche perché quello che sta accadendo nell’Unione Europea potrebbe costringere milioni di persone a cambiare auto, cosa che, nonostante gli ecoincentivi, peserebbe davvero moltissimo sulle tasche degli italiani.
Andiamo dunque a leggere nel concreto le parole della Meloni che ha detto un fermo “No” senza girarci intorno e dimostrato personalità come fatto anche in tante altre occasioni.
Giorgia Meloni, come riportato da SkyTg24, ha sottolineato: “Una delle priorità dell’Europa di domani sarà riportare pragmatismo e razionalità nella transizione ecologica ed energetica, rimettendo mano alle norme più ideologiche di quello che è il Green Deal”.
Ha poi aggiunto: “Assicurerà la neutralità tecnologica e diminuirà le dipendenze strategiche. In questi anni l’uomo è stato considerato un nemico e la prospettiva green è stata perseguitata anche a costo di sacrificare intere filiere industriali e produttive, come quella dell’automotive”.
Spiega poi la sua posizione: “Nessuno può negare che l’elettrico possa essere una parte alla soluzione per la decarbonizzazione, ma non ha avuto alcun senso auto-imporci il divieto di produrre auto diesel e benzina a partire dal 2035. Si tratta di una follia ideologica che va assolutamente corretta”.
Sono dunque parole che riflettono su chi magari ha comprato da poco un’automobile convinto di poterci fare vari decenni e che invece vede la data 2035 come ferma possibilità di dover rinunciare ancora una volta a quanto costruito. Al momento non vi sono certezze se non quelle che la Premier continuerà a lottare per permettere al nostro paese di evitare quella che potrebbe essere una debacle finanziaria e non solo per chi sarebbe costretto a riacquistare una nuova auto, ma soprattutto per chi quelle quattro ruote le produce.
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