Si chiude un’epoca nel mondo dei motori. Gli appassionati fanno fatica a crederci: sembrava impossibile ma ormai è ufficiale.
Le abitudini, gli appuntamenti scandiscono le stagioni degli appassionati, anche di motori. Durante l’anno ci sono momento topici, che vengono attesi con grande entusiasmo per andare incontro alle novità che vengono dal futuro, sia dal punto di vista ingegneristico che meccanico. Tuttavia, il dispendio economico che c’è dietro l’organizzazione di un evento, non è sempre facile da gestire e mantenere sul lungo termine.
A causa di ciò è arrivata la notizia dalla Fondazione del Salone dell’Auto di Ginevra. I piani alti, infatti, hanno annunciato la dolorosa decisione di chiudere la kermesse. Si tratta di uno dei più rinomati e storici eventi – inaugurato nel 1905 e seguito sempre con estrema attenzione, ma gli sforzi portati avanti nel 2024 non sembrano essere stati sufficienti per riconquistare quel ruolo da protagonista assoluto, che ha cercato di difendere dal momento della sua fondazione.
La Fondazione Comité permanent du Salon international de l’automobile ha passato al vaglio la situazione e annunciato la presa di posizione definita. Questa comunicazione è stata seguita da una serie di provocazioni o meglio accuse nei riguardi dei produttori. A giudizio della direzione del Salone di Ginevra, questi hanno manifestato un completo disinteresse per la spinta di cui avrebbe avuto necessità l’appuntamento in Svizzera e ciò ha condotto alla chiusura.
Gli automobilisti restano spiazzati: la chiusura è ormai ufficiale
Niente più appuntamento a Ginevra, quindi, complice un contesto industriale che vive stagioni di grande difficoltà, che rende ancora più complicato mettersi al passo con la folta e competitiva concorrenza, nel caso specifico con i Saloni di Parigi e Monaco. Entrambi negli anni hanno conquistato terreno a discapito di Ginevra. Lo dimostra la scorsa stagione, dove i grandi protagonisti sono stati quasi esclusivamente i marchi cinesi e più in generale asiatici in rampa di lancio.
L’unica possibilità per mantenere in vita il Salone di Ginevra sarebbe stata quella di procedere con ingenti investimenti per salvaguardarne la competitività, ma non è stato trovato il modo né la spinta giusti. Il Comité ha fatto riferimento alle eccessive incertezze e al potenziale attrattivo diminuito nel contesto europeo. Quindi una serie di incognite che hanno fatto desistere dagli investimenti, già poco propizi al ritorno dopo quattro anni di sospensione a causa del coronavirus. Resta invece attivo il Salone previsto in Qatar per novembre 2025.