La somiglianza tra la Fiat Barchetta, storico modello del brand torinese e questa Lotus è impressionante. Come è nata? Qual è la sua storia?
La gamma del marchio italiano Fiat è sorprendente per la vastità di modelli differenti che la casa ha saputo mettere in strada negli anni di attività. Negli anni novanta in particolare, l’azienda ha dato sfogo alla sua fantasia proponendo auto di ogni genere, dalla sportiva Fiat Coupé alla minivan di grandi dimensioni Fiat Ulysse, passando per utilitarie sportive come la Uno Turbo, la Punto GT per arrivare perfino ad una spider di razza come la Fiat Barchetta, ancora oggi praticamente un unicum nella storia della casa di Torino!
Costruita a cavallo tra il 1994 ed il 2005, la spider nota come Fiat Barchetta è una vettura che non sembra nemmeno uscita da un progetto Fiat, ricorda forse più una Lotus o una Ford degli anni novanta. La vettura si presentava come una cabriolet a due posti secchi, lunga poco meno di quattro metri, dotata di un motore a quattro cilindri da 130 cavalli che denotava una certa vivacità.
Questa vettura ha dato la possibilità a tante persone di sfrecciare con il vento tra i capelli senza spendere una fortuna. Ne sono state costruite circa 60.000 con un prezzo base in Lire paragonabile a soli 22.000 euro odierni, praticamente una Panda full-optional se ci pensate. Tutto molto bello, ma sapevate che la vettura ha anche preso spunto da una Lotus in quegli anni?
Nel 1991 la casa britannica Lotus, un marchio che con la produzione di vetture targa o decappottabili va davvero a nozze, presentò una strana e singolare versione della Elan caratterizzata da un telaio ridotto all’osso, un aspetto a cuneo che richiamava i fasti del marchio negli anni settanta ed una somiglianza, a conti fatti assurda, con quella che sarebbe diventato il modello FIAT.
Disegnata da Julian Thompson la vettura venne presentata al Salone di Francoforte con un propulsore dalle specifiche ad oggi non del tutto note da oltre 1.500 cc di cilindrata. L’aspetto da astronave fa sensazione ancora oggi, ma guardate il frontale e i gruppi ottici: sono davvero simili a quelli della vettura italiana. Una coincidenza? Forse no dato che il designer ha più o meno ammesso di essersi ispirato alla Ferrari 312B, un’altra italiana.
La vettura aveva poi una caratteristica assurda perché gli interni realizzati dal designer David Brisbourne erano realizzati in un fantascientifico tessuto blu riflettente che per i critici dell’epoca ricordava un “bikini da donne”! L’auto rimase allo stadio di prototipo e sembra che in casa Lotus non abbiano un grande ricordo della vettura, assemblata in fretta e furia: “Quando la presentammo era stata costruita così male che si ruppero i freni”, ricorda Julian Thompson. Possiamo dire che la Barchetta ha fatto una riuscita decisamente migliore.
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