Anche un magnate come Elon Musk non è esente da preoccupazioni e infatti ha avanzato una chiara richiesta ai suoi fornitori.
Elon Musk, potente imprenditore a capo della Tesla, secondo le ultime indiscrezioni avrebbe enunciato nuove direttive ai suoi fornitori. A muovere il visionario miliardario sarebbe stata la paura.
Le richieste del leader di Tesla riguarderebbero la produzione di componenti da installare e applicare sulle vetture. Le novità dovrebbero interessare il prossimo anno, ovvero il 2025. I motivi che hanno generato questa ferma presa di posizione sono da riscontrare in più pieghe economiche e industriali, ma ci sono anche ragioni politiche.
La Tesla, infatti, teme l’area della Greater China, ovvero la Cina con Hong Kong e Taiwan. Perciò i fornitori della Tesla dovranno evitare queste zone e confini per produrre i componenti che poi rivendono. Lo racconta la testata giapponese ‘Nikkei’, che a sua volta avrebbe raccolto informazione dall’interno dell’azienda di Elon Musk. I motivi sono stati spiegati in quattro esigenze diverse.
Innanzitutto, cercare fonti di approvvigionamento alternative per ciò che riguarda i display e i sistemi di controllo elettronici. Questo anche al fine di evitare il pericolo di possibili interruzioni di forniture, ed è anche il punto due. Inoltre, a causa dei crescenti rischi di natura geopolitica in queste aree sembra saggio avere delle alternative e allontanarsi. Infine, l’azienda vuole evitare fraintendimenti e problemi di natura sia politica ed economica, in seguito alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti: sia Biden che Trump, infatti, hanno parlato di dazi rispetto alla Cina.
Tesla, Elon Musk impone nuove direttive produttive ai fornitori: la grande novità
Probabilmente la fuga di Elon Musk dalla Greater China sarà presto estesa ad altre aziende, che ne ripercorreranno le orme. È spesso accaduto sia per ciò che riguarda le tendenze e i gusti dei clienti sia per decisioni più approfondite circa i livelli produttivi. Tuttavia non è di certo una decisione semplice né dalla soluzione agevole, poiché bisognerà ricostruire una catena di appalti, sub-appalti e rapporti. Molti fornitori infatti sono legati a Cina, Hong Kong e Taiwan da tempo immemore.
Tuttavia pare che l’ascesa di Lai Ching-te alla presidenza del Taiwan non rassereni, poiché si tratta di un esponente del Partito Democratico Progressista, i cui rapporti con la Cina non sono esattamente distesi, quindi si temono anche tensioni di natura diplomatica fra gli stati. Quindi, Elon Musk cerca da adesso soluzioni per evitare di affrontare il problema quando potrebbe essersi già troppo sviluppato.