L’Italia ha sempre avuto la passione per i motori ed è dal Belpaese che giunge il cambiamento per le e-Bike del futuro.
Alcuni aspetti della vita quotidiana hanno sempre avuto l’Italia come punto di partenza per i principali cambiamenti e le migliorie. Lo si vede anche con l’esplosione delle vendite delle e-Bike, con le biciclette elettriche che ormai sono sempre più comuni in tutto il mondo, con queste che sono delle due ruote che permettono di avere un aiuto con un motorino, ma non dimenticano di far compiere dell’esercizio fisico.
Ricordiamo infatti come non si trattino di scooter o di motorini, ma sono catalogati a tutti gli effetti come delle biciclette, dunque non serve la patente o assicurazioni. L’Italia è una terra inoltre che ha sempre nutrito una grande passione per le biciclette, per questo motivo vi è subito stato un grande riscontro nei confronti di questi modelli.
Ciò che però deve cambiare è anche la scelta legata al motore interno, con questo che può sempre essere perfezionato. In Italia dunque si sono trovate delle soluzioni innovative che hanno permesso così ai clienti di tutto il mondo di usufruire ancora una volta dello straordinario e favoloso ingegno dei nostri connazionali.
Di recente, in occasione del grande evento che si è tenuto a Riva del Garda, in provincia di Trento, del Bike Festival, la Edinamic ha potuto mostrare al mondo la propria nuova invenzione. L’azienda di Reggio Emilia ha infatti dimostrato di poter progettare un bellissimo motore EDC1, con questo che è il primo nella storia delle e-Bike a essere in carbonio.
Si tratta di un progetto straordinario e innovativo, basti pensare come il su peso sia di 2,85 kg, ma non è questo il punto di forza. Infatti, con il motore che è stato montato su di una eMTB Olympia Murdock, non è stato il più leggero di tutto, ma era la qualità della pedalata e l’aiuto del propulsore che erano innovativi.
Questa risulta essere molto più fluida e meno faticosa, cercando di renderla quanto più uniforme possibile per regalare la migliore esperienza in strada. Inoltre questo modello ha permesso anche di sfruttare lo “sgancio della pedalata”, permettendo così di ridurre al minimo l’attrito e garantire così il proprio utilizzo anche nella sola versione muscolare. Siamo di fronte a una bici che permette di toccare un picco massimo di velocità di 25 km/h e in terra emiliana sono davvero dei maestri per la produzione di motori.
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