Uno tra i più grandi cantanti italiani di tutti i tempi è morto in un incidente stradale, un epilogo che non ci si poteva aspettare e lascia l’amaro in bocca.
Si tratta di una situazione molto delicata sotto diversi punti di vista e difficile da raccontare perché fa riemergere vecchi drammi.
L’incidente stradale si è verificato a Roma, con l’artista che stava tornando a casa dopo una serata, quando all’altezza di via Nomentana alle 3.55 della mattina perdeva il controllo dell’autovettura all’incrocio con via Carlo Fea, andando a invadere la corsia opposta. Nell’altro senso di marcia, in quel preciso istante, sopraggiungeva un camion che provo a suonare il clacson e a frenare senza riuscire a evitare l’impatto.
L’artista colpì con forza il parabrezza, sfondandolo, con l’autopsia che parlò di un possibile collasso prima dell’impatto in questione. Il camionista svelò di aver visto l’uomo sbandare dopo essersi accasciato leggermente al lato della macchina, perdendone il controllo. I soccorsi arrivarono in fretta, ma l’uomo era già in coma, fu portato al Policlinico Umberto I. Lì non si poteva procedere all’intervento chirurgico e si provò il trasferimento per portarlo poi al Gemelli dove morì alle sei del mattino.
Ma di chi stiamo parlando?
Una storia di dolore per il famoso artista
Molti di voi avranno riconosciuto questa tragica storia legata alla vita di uno dei più grandi cantanti italiani di sempre, Rino Gaetano. Una storia che fa venire i brividi se si associa alla canzone dello stesso La ballata di Renzo.
In questa si racconta la storia di un uomo investito da un’automobile che fu rifiutato da molti ospedali di Roma per mancanza di posti, proprio come accade a lui, fino a constatarne il decesso. Alcuni sottolinearono l’assonanza parlando di predizione del cantautore.
Nel brano il protagonista viene rifiutato da Policlinico, San Giovanni e San Camillo per mancanza di posti, mentre Rino fu bloccato dalla mancanza di strutture adeguate per eseguire l’operazione chirurgica.
La morte portò a numerose ipotesi come quella di Bruno Mautone, avvocato penalista, che ipotizzò come si trattasse di un omicidio organizzato dai servizi segreti italiani che avevano preso spunto appunto dalla canzone. Parlò di commissione da parte degli americani perché il cantautore aveva citato delle cose che sarebbero dovute rimanere segrete. Una cosa che però non è stata mai confermata da fatti evidenti se non appunto da ipotesi di questo personaggio molto noto negli ambienti della giurisprudenza che aveva parlato di rivelazione da parte di un amico di Gaetano poi morto anche lui, pochi mesi dopo, in un incidente simile sulla Nomentana.