La Maserati non è mai stato un marchio economico, ma c’è stato un modello che si presentava con il costo della FIAT 126.
Sono poche le caratteristiche che hanno in comune la Maserati e la FIAT, con il fatto di essere italiane e di appartenere al giorno d’oggi al Gruppo Stellantis che di fatto sono le uniche. Il prezzo di vendita dei due marchi e delle loro auto è ben differente, con la casa emiliana che punta sulle supercar, mentre quella piemontese si rifà invece alle utilitarie.
Una scelta di mercato che è dunque diametralmente opposta, con la FIAT che si è fatta strada a livello popolare anche con diversi modelli come la 126. In questo caso siamo di fronte a un’auto da 311 cm di lunghezza, una larghezza di 138 cm e un’altezza di 133 cm, con un peso di circa 580 kg.
Il motore base che montava internamente questa auto era da 600 di cilindrata che aveva modo di erogare un massimo di 23 cavalli. In questo modo il picco di velocità che poteva toccare era di 106 km/h, con i consumi medi che erano di 14,9 litri. Un’auto popolare che fu presente sul mercato dal 1972 fino al 2000, ma c’è stata anche una Maserati con un prezzo molto similare.
Maserati Biturbo: ecco la low cost emiliana
Non si può comunque parlare di utilitaria nemmeno con la Maserati Biturbo, un modello eccezionale che nacque nel 1981 e rimase sul mercato fino al 1992. Si tratta di un coupé, o berlina, da 415 cm di lunghezza, una larghezza di 171 cm e un’altezza di 130 cm, con il peso complessivo che è di 1086 kg.
Il motore è ben diverso rispetto a quello della FIAT 126, infatti siamo di fronte a un bolide che monta un V6 da almeno 2000 di cilindrata con erogazione minima di 180 cavalli. Questo modello dunque ha modo di toccare un picco massimo di 215 km/h e negli anni ha saputo evolversi, arrivando fino a un massimo di 275 cavalli.
Purtroppo però questa Maserati Biturbo fu molto criticata negli anni, considerando infatti come questa avrebbe dovuto essere la versione low cost della casa del Tridente, ma purtroppo i risparmi nella produzione furono fallimentari. Il modello infatti non aveva la stabilità e l’affidabilità in strada che si richiede a un marchio così prestigioso e inoltre non piaceva ai clienti il fatto che montasse i medesimi fari ella FIAT 126. Si faceva molto apprezzare per la carrozzeria progettata da Pierangelo Andreani, ma da allora la Maserati capì di non insistere in questi cambiamenti.