Brutto guaio sul fronte delle auto elettriche, che di certo non vivono un momento positivo. Ora emerge un dato allarmante.
Le auto elettriche non piacciono, e questo è ormai un dato di fatto. Da anni i costruttori hanno ampliato e modificato le loro offerte per far spazio ai veicoli ad emissioni zero, che a causa di costi esorbitanti e di autonomie ridotte, non attraggono il favore del cliente. Pensate che in Italia, in questi primi mesi del 2024, la quota di mercato delle BEV è scesa al 3,7%, dopo aver chiuso il 2023 con un già bassissimo 4%.
Le auto elettriche, sulle quali le case hanno puntato, hanno generato un’enorme crisi, e nonostante incentivi e scontistiche, non sono riuscite affatto a decollare, e visto che sono sempre le statistiche a parlare, è bene andare a dare un’occhiata ad un dato che è davvero incredibile, e che fotografa un problema comune che ormai coinvolge tutta l’Europa. Scopriamo di cosa si tratta.
L’ACEA, vale a dire l’associazione europea dei costruttori d’auto, ha deciso di puntare il dito contro i problemi relativi alla rete di ricarica in Europa, che è una limitazione decisamente impattante sul fronte della diffusione delle auto elettriche. Pensate che in appena 3 stati europei troviamo il 61% del totale delle colonnine, con il restante 39% che è diviso tra gli altri paesi.
In particolare, i paesi più forniti sono la Francia, la Germania ed i Paesi Bassi, con la Germania che è fra l’altro uno dei paesi nei quali le auto elettriche sono meno apprezzate. Pensare che la percentuale rimanente, che è quasi di un terzo del totale, riguardi la bellezza di 24 paesi fotografa una situazione sicuramente complicata sul piano delle infrastrutture, che merita di essere affrontata in fretta. In base a quelle che sono le disposizioni dell’Unione Europea, che punta sul ban alla vendita ed alla produzione di auto termiche entro il 2035, secondo l’ACEA serviranno 8,8 milioni di punti di ricarica entro il 2030, un aumento impressionante rispetto ad oggi.
Infatti, al momento attuale ce ne sono appena 3,5 milioni, con tantissimi paesi che non hanno una rete di ricarica sufficiente per supportare l’addio al termico e la totale circolazione di veicoli ad emissioni zero. Di sicuro, questa è una tematica della quale i membri della UE dovranno discutere e fare bene i propri calcoli, perché il rischio di paralizzare la mobilità in vari stati è ormai palese.
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