E’ tristemente noto purtroppo che il settore delle auto nel nostro Paese stia vivendo un momento molto delicato e complicato. A partire dal settore del nuovo per arrivare a quello dell’usato, abbiamo assistito e continuiamo ad assistere tuttora, ad un periodo buio.
Sappiamo tutti quanto i prezzi delle auto siano incrementati in modo vertiginoso, sia per quanto riguarda il settore del nuovo che dell’usato. Purtroppo la causa sta in una serie di vicissitudini accadute da ormai qualche anno a questa parte, cominciando dalla pandemia Covid-19 che ha influito in modo importante sull’approvvigionamento dei componenti con conseguenti ritardi nelle consegne, rallentando così la produzione di nuovi veicoli.
Quando finalmente siamo usciti dalla pandemia, sembrava che le cose potessero lentamente tornare alla normalità, invece è subentrata la guerra in Ucraina con la conseguente crisi del gas che ha portato alle stelle i prezzi delle materie prime e ancora una volta quelli delle auto nuove. E’ chiaro che coloro che desideravano fare un nuovo acquisto, siano stati scoraggiati dal fatto di dover attendere addirittura più di dodici mesi per ricevere l’auto ordinata, ritrovandosi così a dover optare per l’usato diventato nel frattempo altrettanto caro.
Peggio ancora la situazione che riguarda l’elettrico. Stiamo assistendo proprio in questo periodo alla chiusura di Mirafiori per tutto il mese di maggio a causa della mancanza di incentivi che rallenta le vendite. Ma allora quale potrebbe essere la soluzione per uscire fuori da questo ginepraio?
La collaborazione con la casa cinese, prevedrebbe la commercializzazione in Italia di marchi come Mhero, Nami e Voyah. Proprio al Fuorisalone della Milano Design Week , la Donfeng ha infatti presentato il Suv elettrico Voyah Free con due motori per una potenza complessiva da 489 Cv, ma sono previsti anche altri modelli come la DFSK Glory 500 un Suv di segmento C lungo 4,38, la DFSK E5 PHEV, anche questo un Suv dotato di powertrain ibrido plug-in e ancora il Voyah Dream una monovolume a 7 posti equipaggiato di powertrain 100% elettrico.
Insomma le aspettative sembrano essere interessanti considerando che, come affermato dal responsabile delle operazioni attività europee Qian Xie, ci sia stato già un approccio favorevole con gli organi del governo Meloni circa un principio di collaborazione proprio riguardo la produzione di auto in Italia. Sta di fatto che la DF Italia, costituita a Milano e che vede appunto come soci per il 10 % Paolo Berlusconi insieme alla figlia Alessia e per il 90% Bruno Giovanni Mafrici già consulente per Dongfeng, ed il suo collega Giorgio Ratto, con la loro Car Mobility stiano progettando l’apertura di una fabbrica da 100 mila veicoli l’anno.
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