Una bicicletta elettrica trasformata in motorino? Sembra una sfida impossibile, ma non è così. I passi da compiere.
In un’epoca in cui la mobilità non conosce confini, c’è contaminazione tra i mezzi e si cercano sempre alternative più convenienti e meno inquinanti rispetto alla macchina, la fantasia dei costruttori è illimitata. Se fino a poco tempo fa sembrava impossibile trasformare una bici, in una moto, oggi è diventato fattibilissimo, ma non solo. Si può fare tutto a casa propria senza troppe difficoltà. Come? Grazie ad un kit che permette di aggiungere allo strumento a pedale la trasmissione a cinghia.
Ma chi è l’utente target di un dispositivo del genere? Chi abita in città e deve spostarsi per pochi chilometri e chi non ha tanta voglia di curare lo strumento con cui si muove quotidianamente. Effettivamente uno dei benefici, oltre a quello di non rischiare la caduta della catena, anche la necessità di pochissima manutenzione. Se poi si desidera un prodotto più completo c’è sempre la possibilità aggiungere il cambio, meccanico o elettronico, realizzato e fornito dall’azienda.
Vuoi trasformare la tua bici in un motorino? Ecco come fare
In poche semplici mosse, tramite il pacchetto E-P3+ della Polini si potrà dotare il proprio mezzo di un motore. Va ricordato che non si tratta di un debutto nudo e crudo in quanto la possibilità di inserire un sistema elettrico per le biciclette a pedalata assistita era stato presentato nel 2016 nel contesto del Cosmo Bike Show di Verona e lì fu addirittura premiato.
L’evoluzione rispetto al modello svelato allora, sfrutta un sistema di controllo intelligente per avere una più precisa erogazione di coppia a seconda dello sforzo esercitato sui pedali, migliorare la reattività quando la pedalata varia, portando l’assistenza attiva a 120 movimenti della gamba al minuto. E’ stato inoltre ridotto il tempo di risposta del propulsore, per cui l’interruzione della spinta da quando si smette di pedalate è stata azzerata.
Le mappature disponibili sono cinque, di cui due possono essere configurate tramite applicazione sul telefono in base alle proprie presenze e il tipo di percorso. La modalità Turing garantisce un supporto progressivo e incrementa l’autonomia, la Dynamic è più sportiva e la Race punta tutto sulla performance. Grazie alle batterie da 500 Wh si possono coprire tra i 180 e i 220 km se si è in pianura. Su richiesta un accumulatore più capiente o la Bottle Battery con 250 kW extra e 300 km di tenuta.