Per quanto riguarda le autostrade sembra esserci un grande cambiamento all’orizzonte, ma a molti utenti non piacerà.
Uno strumento fondamentale per la gestione dei collegamenti tra le diverse aree del paese da moltissimi anni sono sicuramente le autostrade. Non soltanto in Italia, un po’ in tutto il mondo. Come ogni cosa, però, anche queste infrastrutture hanno bisogno di cambiamenti che vadano a sorreggere le variazioni dovute all’inesorabile trascorrere del tempo e degli anni.
Ad esempio, in Italia pare proprio che il Governo capitanato da Giorgia Meloni e più in generale dal centro destra abbia deciso di lavorare sul riassetto delle concessioni autostradali e anche a una mezza rivoluzione: ci riferiamo alla nascita di Autostrade dello Stato.
Quest’ultimo progetto avrà il compito di gestire le autostrade statatli a pedaggio. Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, il governo sta cercando di arrestare la cosiddetta giungla tariffaria.
Un allegato del DEF (Documento Economia e Finanza) pare dimostrare che il ministero delle infrastrutture stia lavorando a una riforma organica capace di permettere una equa distribuzione economica all’interno della rete autostradale, in modo da consentire gli investimenti necessari in tempi rapidi ma anche di chiarire quali sono le responsabilità a carico dei soggetti e chi debba eventualmente farsene carico “nel pieno rispetto dell’apertura del mercato e della concorrenza”. L’obbiettivo sarebbe quello di raggiungere un’omogeneità dei pedaggi autostradali. La volontà sarebbe quella di arrivare ad accordarsi su una tariffa unica nazionale.
A quanto pare, il governo starebbe valutando di introdurre un meccanismo volto a far pesare sui pedaggi anche i disservizi della rete come cantieri, traffico, livello di incidentalità e non solo. I gestori, che sarebbero scettici sulla fattibilità del progetto, delle autostrade avrebbero riferito che le tariffe sono differenziate in base alle risorse messe a disposizione per realizzare e mantenere le singole infrastrutture. I nodi da sciogliere a riguardo sarebbero legati alle risorse e agli investimenti disponibili per la rete e il riassetto delle concessioni.
Autostrade dello Stato potrebbe essere l’inizio di una futura statalizzazione delle autostrade italiane, anche se il tragitto verso la meta finale sembra essere pieno di insidie e davvero lontano dalla stessa. Non serve specificare chissà quanto accuratamente che questo cambiamento potrebbe portare anche a un aumento dei costi, che ovviamente riguarderebbe automobilisti e motociclisti assoluti – e addolorati – protagonisti. Vedremo come il tutto si evolverà, sperando che venga messo al primo posto chi tutti i giorni utilizza l’autostrada per bisogni personali e/o esigenze lavorative.
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