Una vasta operazione quella intrapresa dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino terminata con il sequestro di 500 mila parti di ricambi per auto contraffatti, ovvero recanti i nomi delle più famose case automobilistiche.
Quello che è successo recentemente e di cui stiamo per parlarvi, riguarda un lunghissimo lavoro svolto dal Nucleo di polizia economico-finanziaria coordinato dalla Procura della repubblica di Torino. Un’operazione iniziata da subito con la massima attenzione che ha richiesto molta dedizione, appostamenti e collaborazione con la polizia stessa che ha messo a disposizione le loro banche dati.
Sappiamo tutti benissimo quanto è difficile oggi la situazione nel mondo delle auto, specialmente nel settore dell’usato il cui prezzo è aumentato in modo vorticoso. Tra i motivi che hanno portato a questa situazione, c’è sicuramente la mancanza di pezzi di ricambio diventati quasi introvabili anche a causa della crisi nel Mar Rosso, che ha infatti portato ad un ritardo nella consegna dei materiali per alcune case automobilistiche, addirittura di 60 giorni. Forse potrebbe essere questo ad aver ispirato una grande organizzazione e celarsi dietro vere e proprie fabbriche di ricambi per auto falsi.
Come abbiamo detto dietro questa maxi operazione, denominata “Falso Rotante” c’è un lavoro lungo e certosino che ha portato alla scoperta di capannoni industriali in provincia di Torino. All’interno vi erano 13 linee di produzione con tanto di macchinari per lo stampaggio, la verniciatura, la pressatura e la tampografia dei prodotti realizzati. Naturalmente, anche con lo scopo di impedire la possibilità di proseguire l’illecita attività, le linee sono state poste sotto sequestro preventivo e su ben 28 macchinari industriali e 449 stampi utilizzati per riprodurre i falsi marchi, è stato apposto il vincolo cautelare.
In sostanza sono stati rinvenuti circa 500 mila parti di ricambio per auto, principalmente copricerchi, stemmi, coprimozzo e tuning per carrozzeria, che riportavano le effigi contraffatte di notissime case automobilistiche sia nazionali che internazionali come Fiat, Alfa Romeo, Citroen, Opel Ford, Dacia Renault ecc. Le indagini hanno permesso anche di scoprire nei magazzini di una società di logistica, estranea ai fatti, un’area di stoccaggio di oltre 700 mq utilizzata proprio per il deposito dei ricambi stessi. Inoltre, grazie alla collaborazione con altri reparti del corpo del Nucleo di polizia, è stato possibile individuare oltre alle aziende che producevano i pezzi di ricambio, anche le numerose imprese che si occupavano della loro distribuzione attraverso piattaforme dell’e-commerce. Un’operazione quindi estesa in diverse regioni come Lombardia, Campania, Calabria, Puglia, Toscana, Basilicata e Toscana, che alla fine ha portato la Guardia di Finanza ad indagare su 20 persone con l’accusa di ricettazione, fabbricazione e commercio di prodotti contraffatti per un valore commerciale di circa 8 milioni di euro.
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