Grandi novità in arrivo per la bestseller del Lingotto, l’attesa sta per terminare con gli appassionati pronti a fare il conto alla rovescia
Almeno in Italia, quando dici Panda hai poco altro da aggiungere. La citycar torinese è sulla breccia dal lontano 1980, grazie all’estro indiscusso di un giovanissimo Giorgetto Giugiaro che ne traccio le linee immortalandone il design fino alla più recente versione di nuovo millennio. Il successo commerciale della piccola FIAT era stato costruito su pochi ma basici concetti: serviva una vettura economica, robusta, parca nei consumi e nella gestione e che potesse ospitare una famiglia con bambini al seguito.
Il resto è storia. Una storia che perdura da quasi mezzo secolo e che, per sopravvivere alle varie mode a all’evoluzione constante del mercato, è riuscita ad aggiornarsi periodicamente, senza però mai snaturare il progetto e la filosofia iniziale. Il risultato sono quasi 50 anni di successi indiscussi. Un mito così non poteva non essere sotto l’attenzione maniacale del brand, che ha la fortuna di avere in casa una vera e propria gallina dalle uova d’oro, che va mantenuta aggiornata per non disperderne il potenziale.
La Pandina evergreen fino al 2030
Il mercato automobilistico si evolve, ma in alcuni casi si complica e si accartoccia su sé stesso. L’esempio più lampante è quello della spirale di aumenti che stanno coinvolgendo tutti i listini di tutti i brand. Le cause sono varie e complesse, e non è questo l’articolo in cui ne vogliamo approfondire le ragioni. Ciò che è certo è che un decennio fa per una citycar di segmento A come la Panda bastavano 9 mila euro in promozione.
Al giorno d’oggi, purtroppo, quella cifra è l’anticipo per acquistare una Golf. Proprio il segmento della Panda è quello che sta subendo i maggiori rincari, poiché è la fetta di mercato in cui le case automobilistiche marginalizzano meno e comunque devono essere, per esigenze di legge e domanda di mercato, infarcite di tecnologie una volta destinate ai segmenti di livello superiore. Stesso destino per la futura Panda, che verrà costruita nello stabilimento polacco, insieme alla sorella Citroen C3, con i prezzi che lieviteranno.
Per ovviare a questo problema, però, i dirigenti FIAT hanno pensato bene di posticipare il pensionamento dell’attuale Panda prodotta nello stabilimento campano di Pomigliano d’Arco. Così da continuare a garantire, almeno fino al 2030, un’alternativa economicamente più abbordabile alla nuova Panda che verrà e che crescerà anche di dimensioni, invadendo il segmento B, quello una volta occupato alla FIAT Punto. Si vedrà se la Pandina attuale sarà in grado di attirare una fetta importante di mercato, nonostante l’anzianità di un progetto non più modernissimo.