Le automobili sono sempre più un dilemma all’interno della mobilità sostenibile. Adesso è davvero un caos, come stiamo per vedere.
Le automobili, per un motivo o per un altro, fanno sempre molto discutere. Da una parte, veicoli utilissimi per quanto riguarda il trasporto di cose o persone, dall’altra, soprattutto quelle di vecchia generazione non aiutano per niente a preservare e rispettare l’ambiente in cui viviamo
Sostenere l’inquinamento con più regolarità è uno dei grandi obiettivi dell’Italia del presente e del futuro, quindi non si tratta di un fattore da poco. Certo, forse però in certi casi si esagera. La storia che stiamo per raccontare, infatti, dimostra come misure troppo severe possano effettivamente mettere in difficoltà cittadini e automobilisti di tutte le età e tipologie. Vediamo nello specifico di cosa si tratta.
Protagonista di questa particolare vicenda è la città di Udine, che ha dato il via a una ZTL che non sembra riscuotere particolare successo, almeno per il momento. Soprattutto fra i commercianti, tantissimi, che hanno contestato la fretta del Comune di Udine di attuare un provvedimento del genere. La maggior parte di questi lavoratori non sarebbe però contraria all’effettiva esistenza di questa zona a traffico limitato. Secondo quanto espresso dagli esercenti, ci sarebbe stato un fruttuoso confronto con il comune, mentre secondo i rappresentanti di categoria il dialogo è stato quantomeno difficoltoso fra le parti.
Una delle tante critiche è legata alla trasformazione dei parcheggi in aree di carico scarico, che sulla carta metterebbero in difficoltà i potenziali clienti che vogliono fare acquisti di pomeriggio. Gli orari, infatti, non consentirebbero ai fornitori di accedere con semplicità, ma anche agli agenti di commercio di lavorare nel miglior modo possibile. Confcommercio, organismo di rappresentanza delle imprese impegnate nel commercio, si sarebbe appellata al non creare vuoti urbani e a svuotare – senza precedenti contenuti e funzioni alternative – i nuovi spazi creati. Qualcosa che è già capitato a diverse piazze del centro di Udine in passato. E ovviamente non solo a Udine.
Ma il comune cosa dice in tutto questo? L’assessore Marchiol ha sottolineato di aver applicato un disciplinare del 2022. Considerando le criticità emerse, si è detto disponibile ad operare correttivi prima di attivare le telecamere. La questione è quindi in costante evoluzione, non resta altro da fare che capire in che modo cambierà tutto quanto.
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