Negli ultimi anni la RC Auto ha subito dei rincari, ma ci sono dei frangenti in cui è il cliente a dover essere pagato. Ecco quali.
Pagare l’assicurazione dell’auto è uno degli impegni che spettano a chiunque sia provvisto di un veicolo. Ogni dodici mesi c’è questo dovere inderogabile a cui non ci si dovrebbe poter sottrarre, anche se ultimamente le evasioni sono in crescita. Chi analizza il fenomeno dell’aumento dei premi, dà la colpa proprio gli utenti che facendo i furbi e non versando il dovuto, costringono le compagnie ad alzare le tariffe.
Vera o no questa lettura, di certo oggi acquistare una polizza è diventato una specie di salasso, che mette in crisi le tasche dei meno abbienti. Si potrebbe suggerire a chi non si può permettere la gestione di una vettura di non comprarla, ma a volte, se ci si trova in alcune zone del Paese prive di mezzi pubblici e trasporto ferroviario, la gomma, è l’unico modo per spostarsi nella quotidianità.
In mezzo a tutto ciò, c’è comunque una bella notizia. Non sempre è il cittadino che deve tirare fuori il denaro. Può capitare che sia la stessa azienda a farlo.
RC Auto, quando si ha diritto di rimborso
Ad esempio, cosa succede se si decide di vendere la propria automobile quando è ancora in corsa di validità la polizza? Le opzioni sono tre: l’accordo può essere annullato, trasferito su un altro mezzo o ceduto al nuovo proprietario.
Per rendere fattibile il trasferimento sarà necessario allegare alla richiesta la carta verde a dimostrazione dell’avvenuta vendita del vecchio veicolo e il libretto di quello nuovo. Attenzione, però. Bisogna ricordarsi che il passaggio di proprietà è imprescindibile. Eventualmente sono accettate la demolizione, l’esportazione definitiva all’estero o in caso la cessazione totale della circolazione con restituzione della targa al P.R.A. Se non si vuole vendere o fare una di queste azioni, si potrà ugualmente beneficiare della Legge Bersani per il nuovo contratto.
Qualora la decisione sia quella dell’annullamento, sarà sufficiente inviare una raccomandata con i propri dati personali, quelli della polizza e la targa, oltre che l’atto di vendita. In tale frangente si andrà a ricevere il rimborso della parte non goduta. Anche qui però non bisogna confondersi. Il denaro si può ricevere solo se non si sostituisce la macchina con un’altra.
Chiudiamo con la cessione. Questa è una pratica utile solamente se chi sta acquistando altrimenti partirebbe da una classe più alta e se chi sta vendendo non è interessato al passaggio ad altro mezzo.