La FIAT ha progettato tante auto di grande livello, ma con una le cose non sono andate nella direzione che ci si era prefissati.
L’Italia ha nell’industria automobilistica uno dei suoi punti di forza principali a livello mondiale e non vi è dubbio alcuno sul fatto che la FIAT sia il punto di riferimento del settore. La casa piemontese ha dato vita negli anni a una serie di auto che hanno saputo unire prestazioni e qualità a buon prezzo.
Non deve infatti sorprendere il fatto che siano queste le auto più vendute in Italia, con la Panda che da anni è in modo incontrastato leader nel settore. Anche nel 2023 sono state oltre 100 mila le vendite di questo veicolo, il che lo ha portato a diventare un simbolo in tutta Italia.
Anche al di fuori dai confini nazionali la FIAT ottiene grandi risultati, tanto è vero che nel 2023 il marchio italiano è quello che ha saputo imporsi maggiormente sul mercato internazionale per il Gruppo Stellantis. Numeri indubbiamente più che positivi che hanno fatto sì che il colosso italiano spopolasse, anche se alcuni modelli non sono riusciti a entrare nel cuore dei cittadini.
Uno dei casi più noti è indubbiamente quello della Mulitpla. Si è trattato di un modello che ha generato negli anni anche diversi sketch comici, ma il vero fallimento la FIAT lo ha ottenuto con un’altra auto. Vi erano tante attese attorno alla Stilo, ma qualcosa è andato storto e questa è entrata nella storia come la FIAT più fallimentare della storia.
Era il 2001 quando la FIAT si presentò sul mercato con un nuovo modello molto ambito, una berlina di medio-piccole dimensioni che prese il nome di Stilo. Vi furono diversi modelli come la versione basilare che si presentava con una lunghezza di 418 cm, una larghezza di 176 cm e un’altezza di 147 cm, il che la portava a un peso di 1090 kg.
L’automobile doveva essere un punto di riferimento per la gamma italiana, tanto è vero che la realizzarono sia nella sede di Cassino che in quella brasiliana di Betim. Il motore che montava al proprio interno era di quattro tipologie differenti. La versione basilare presentava un 4 cilindri da 1600 di cilindrata e con erogazione da 103 cavalli, poi vi era il modello da 1800 di cilindrata e 133 cavalli e infine, per la benzina, una sportiva da 2400 di cilindrata e 170 cavalli.
A completare il cerchio vi era anche la variante a gasolio, con questa che era un 1900 di cilindrata da 115 cavalli. La FIAT Stilo dunque puntava a ottime prestazioni in strada e inoltre cercava anche di rendere la vettura quanto più comoda possibile. Purtroppo però vi erano dei problemi da un punto di vista tecnologico con la Stilo che esagerò.
Per poter rimanere al passo con i tempi dei colossi tedeschi rivali nel settore, reso la Stilo eccezionalmente all’avanguardia. Cruise control, navigatore a colori, tettuccio apribile e controlli elettronici. Il tutto comportò un’impennata nel costo di questa vettura e nel 2005 la si rivoluzionò verso il basso. Le speranze erano di 200 mila auto all’anno, ma alla fine in 9 anni non si arrivò nemmeno a 800 mila, ben al di sotto della metà, con una perdita di 2 miliardi di Euro.
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