Un banale controllo per una cintura non allacciata ha portato ad una vera sparatoria. La persona che guidava l’auto raggiunta da quasi cento colpi di pistola.
Morire in un incidente stradale per non aver allacciato la cintura di sicurezza è purtroppo qualcosa che capita. Difficile invece credere che una persona che ha scordato di indossarla si trovi a perdere la vita per una vera sparatoria con la polizia, specie se si tratta di cinque agenti armati che hanno fatto fuoco un centinaio di volte prima di fermarsi.
La storia di cui parliamo oggi è da incubo ma è purtroppo vera e fa sorgere importanti interrogativi su quella che viene chiamata in gergo “Police Brutality”, sempre ammesso che ulteriori prove non dimostrino che gli agenti hanno reagito per legittima difesa seppur lasciandosi forse trasportare dal momento e dando fondo ai caricatori delle proprie armi.
Questa vicenda risale al 21 marzo ma soltanto ora, tramite l’acquisizione da parte delle autorità dei video della bodycam di uno degli agenti coinvolti, ha preso rilevanza tra i media italiani e stranieri. Tutto è cominciato per l’appunto con un banale controllo che presto, si è messo molto male, fino alla tragica e grafica conclusione che nessuno avrebbe auspicato.
L’episodio è avvenuto a Chicago, città tristemente nota per la quantità di crimini armati compiuti dai cittadini: il 26enne Dexter Reed era fermo nella sua automobile quando, apparentemente per un banale controllo dovuto ad una cintura non allacciata, il suo SUV è stato accerchiato da ben cinque agenti in veste tattica armati fino ai denti. I poliziotti affermano che l’uomo ha estratto l’arma per primo ed ha sparato contro di loro, per questo hanno reagito facendo fuoco 96 volte, togliendogli la vita.
Gli agenti insomma hanno agito per legittima difesa? Come riportato su Jalopnik dallo zio della vittima, Roosvelt Banks, che ha visionato per intero i video delle bodycam degli agenti – per ovvi motivi noi non possiamo ancora vederli – l’uomo potrebbe essere stato messo in una situazione di panico dal comportamento degli agenti che si sono avvicinati con estrema aggressività all’auto per futili motivi.
“Anche io sarei terrorizzato e proverei a difendermi se cinque persone con le pistole corressero verso di me. Hanno ricaricato e sparato ancora dopo averlo colpito. Questo si chiama omicidio”, le sue parole. Il dipartimento di Chicago tramite un rappresentante della Fraternal Order of Police Unit, difende le azioni degli agenti. Ora, non resta che attendere che le indagini facciano il loro corso su questo caso francamente surreale.
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