Sognate una moto naked? Ecco come Yamaha ha deciso di stupire il mondo. Resta ancora una delle più amate della categoria.
Rilasciata per la prima volta nel 2014 la naked roadster targata Yamaha di cui parleremo si appresta a tornare in scena con un look decisamente all’avanguardia. Se già all’epoca della prima generazione lasciò il segno per quell’essere potente, ma al contempo leggera che da lì in avanti modificò e influì il concetto di questo genere di moto, le versioni aggiornate non sono state da meno.
A colpire era soprattutto il manubrio largo che la avvicinava ad una maxi motard. La prima versione si faceva notare per una sella bassa, appena 815 mm da terra, con un’escursione della forcella di 137 mm. Il propulsore, un tre cilindri con manovelle a 120° da 847 cm3 e una potenza di 115 cv era però il suo punto di forza, con una capacità di performance anche ai bassi regimi. Il telaio era in alluminio pressofuso , con forcella a steli rovesciati da 41 mm. L’elettronica era caratterizzata in tre mappature, gestibili tramite il ride-by-wire, davvero poco diffuso in quel periodo, mentre l’ABS era optional.
Yamaha MT-09, com’è adesso e perché resta molto amata
Il salto avanti sotto il profilo degli aiuti è arrivato nel 2016 con l’introduzione del controllo di trazione e dei D-mode, mentre bisognerà attendere pochi mesi per il restyling estetico, Via, il fanale alogeno e dentro le luci a LED dai profili affilati. Dietro un fanale altrettanto appuntito. Per migliorare l’esperienza di guida è stata aggiunta la frizione assistita e il dispositivo anti-saltellamento, oltre al quickshifter di serie. La Yamaha MT-09 è protagonista di un nuovo aggiornamento nel 2021.
Nell’immediato post pandemia si rende necessaria l’omologazione Euro 5 per quanto concerne le emissioni nocive e la cilindrata fa un salto da 847 a 889 cm3. In crescita anche la cavalleria, che tocca quota 119, mentre la coppia sale a 93 Nm. Lo chassis è in alluminio, ma più leggero rispetto al passato. Rivisitati pure il forcellone e il cannotto di sterzo, più basso di 30 mm. Il peso cala a 189, ma il vero salto lo compiono le sospensioni. Tra le novità elettroniche abbiamo l’ABS cornering, il controllo di trazione sensibile all’angolo di piega, l’anti-impennata e il controllo della derapata. Esteticamente è più gentile.
La versione 2024 ha decisamente un tocco di sportività, merito anche del cambio elettronico Quick Shift System, che permette una cambiata più immediata. A dircelo è la sella piatta e l’ergonomia carica sul davanti. Il CP3 da 889 cc, invece, consente di scaricare sull’asfalto 119 cv. Allineato alla normativa Euro 5, il motore si presenta più leggero, reattivo nel salire di giri e con una coppia maggiore ai bassi regimi.
Tra i ritocchi ad effetto pure quello all’aspirazione e allo scarico che consente di godere di un suono più piacevole in accelerazione. I nuovi iniettori consentono di avere una maggior efficienza della combustione. Lo chassis in alluminio pressofuso più rigido, consente di avere più stabilità. Sul fronte della ciclistica le sospensioni sono state modificate, come l’idraulica, le molle e la pompa del freno. La forcella con steli da 41 mm è regolabile. Minimalista nell’estetica la carrozzeria è impreziosita da inseriti in Crystal Graphite.
Tra i sistemi di assistenza alla guida figurano il controllo di trazione a tre modalità, del freno e dello slittamento. Il display per consultare le informazioni sul veicolo è da 3,5 pollici ed è caratterizzato da un contagiri a barre che cambia colore con l’aumentare dei giri. Sul manubrio, riscaldabile su richiesta, sono presenti degli interruttori remoti per navigare nel menù. L’illuminazione è composta da un faro anteriore a LED bifunzionale, mentre lateralmente i LED formano la lettera Y. Sempre a LED anche il fanalino posteriore. Oggi è in vendita a 10.599 euro.