La guida su circuito non è certamente facile da apprendere però se si scoprono alcuni dettagli si riesce da subito a migliorare.
Andare forte su un tracciato non è un qualcosa di semplice, servono anni d’esperienza per padroneggiare tecniche difficili che anche dopo molto tempo possono portare i campioni a commettere errori. Tuttavia è importante avere l’equipaggiamento tecnico adatto perché recarsi anche in un tracciato di kart senza un casco o dei guanti specifici per la guida può dare dei problemi.
Esistono già quelli presenti sul posto che fanno senza dubbio un ottimo lavoro ma se si opta per dei prodotti personali la situazione già migliora.
In questo modo si può osare di più alla guida perché le mani anche se sudano non si affaticano a contatto con il volante e si possono provare posizioni di guida più corrette per cercare di guadagnare i decimi di secondo che fanno poi la differenza.
E’ un aspetto su cui si fa poca attenzione ma che è utilizzato anche dai piloti professionisti che oltre alle tute ignifughe hanno dei guanti appositi. Naturalmente nel loro caso la velocità è maggiore ma lo scopo è il medesimo.
I piloti si inventano di tutto per rientrare nei limiti imposti dai regolamenti delle competizioni in cui si trovano a competere anche quando i problemi si potrebbero risolvere con una sosta ai box, che però comporterebbe una grave perdita di tempo e si sa, in pista il tempo è il nemico numero uno per cui si fa di tutto per superarlo posizionandosi prima dei propri avversari. Questo è quello che ha pensato Joey Logano che è stato penalizzato in griglia per la gara Nascar che si è corsa sul tracciato di Atlanta.
Infatti ha modificato il proprio guanto sinistro rendendolo identico ad un guanto da baseball così da non fare entrare aria in abitacolo durante i giri di qualifica, riducendo la resistenza all’avanzamento ed andando più veloce. Questo non è permesso dal regolamento ed i commissari dopo aver analizzato le immagini hanno deciso di penalizzarlo.
Quanto fatto da Logano ha funzionato in quanto nei due giri in cui ha applicato questo stratagemma è riuscito a salire sino alla seconda posizione della classifica. Con la penalità che però gli è stata comminata è dovuto partire dal fondo. Che serva da lezione che barare non è mai la scelta vincente.
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