Il 2024 sarà occasione di un debutto importante in Formula E. Un tracciato molto apprezzato dai tifosi entrerà nella storia. Ecco perché.
Mai come in questo momento la Formula E sta vivendo una fase evolutiva e di crescita. Sarà perché le auto elettriche hanno aumentato la propria diffusione nel mondo, nonostante lo scetticismo che ancora perdura in alcune zone, ma nel 2023, la serie ha visto il suo seguito incrementare in maniera considerevole, si parla del 17% in più rispetto all’anno precedente, tanto da aver superato per popolarità la NASCAR diventando la quarta disciplina motoristica più amata.
La scorsa stagione la categoria si è trovata ad affrontare un importante cambiamento. Il debutto delle monoposto Gen3, più leggere e agili, nonché maggiormente potenti, hanno portato molti promoter a porsi degli interrogativi e così l’organizzatore stesso del campionato. Uno ad esempio è apparso chiaro in occasione dell’e-Prix di Roma quando Gara 1 subì un’interruzione, per poi riprendere a riparazioni effettuate, a causa di uno spaventoso incidente con diverse auto coinvolte e distrutte.
Questo episodio, sommato alla consapevolezza che l’evoluzione porterà le vetture a raggiungere i 250 km/h ha sollevato un dubbio, quello riguardante la fattibilità della manifestazione su un circuito probabilmente non capace di rispettare i requisiti di sicurezza. Ed è così che la Capitale si è trovata estromessa dal Mondiale, nonostante il Comune e la Regione si fossero uniti stanziando 500mila euro appositamente per la competizione e avessero fatto richiesta di spostare il weekend sulla pista di Vallelunga.
Proprio in questa direzione si stanno muovendo le autorità locale che credono fortemente nel rientro nel territorio della serie dedicata alle auto elettriche. Con l’obiettivo 2025 in mente il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, avrebbe incontrato il patron della FE Alejandro Agag e assieme avrebbero discusso della possibilità di spostarsi nella struttura di Campagnano, stilando un piano ristrutturazione necessario per ottenere il via libera.
Chiaramente un evento di portata internazionale, che conseguentemente attrae visitatori da ogni dove, non può che essere considerato ossigeno per le casse locali, ecco il motivo per cui a Roma hanno incassato male il trasferimento della carovana in Romagna, precisamente a Misano.
Questo passaggio, attualmente confermato solamente per una stagione, ha in sé qualcosa di eclatante. Quando vedremo le monoposto inseguirsi lungo il Marco Simoncelli nel fine settimana dal 12 al 14 aprile sarà qualcosa di storico e la ragione è molto semplice. Tutti gli appassionati di competizioni sanno bene che si tratta di un autodromo battuto perlopiù dal motomondiale e dalla Superbike. Nessun evento iridato a quattro ruote vi è mai stato disputato, ne consegue che i round 6 e 7 rappresenteranno una prima assoluta.
E’ bene dire che il layout sarà differente da quello usato normalmente, nel senso che sarà più breve, appena 3,381 km per un complessivo di 14 curve. Ciò che cambierà sarà soprattutto la prima parte del tracciato.
Non si affronteranno la Variante del Parco e la curva del Rio, mentre si andrà verso destra per approcciare la curva 4 e quindi la Quercia. Il resto è stato mantenuto tranne che per l’inserimento di una chicane lenta in corrispondenza del Curvone. Modificata pure la pit lane, resa più lunga così da consentire l’uscita dopo la curva 2.
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