Nell’occhio del ciclone i criticati sistemi di rilevamento automatico della velocità i quali riceveranno a breve una revisione normativa
Tornano nell’occhio del ciclone i tanto discussi autovelox, i sistemi di rilevamento automatico della velocità che si preparano a una revisione imminente. Questo intervento normativo si presenta come una risposta alle crescenti critiche rivolte a tali dispositivi, con l’obiettivo di assicurare un utilizzo più equo e trasparente degli stessi. Si prevede che tali normative pongano un’enfasi particolare sull’assicurare che tali dispositivi vengano utilizzati con l’esclusivo scopo di garantire maggiore sicurezza stradale, al fine di evitare l’accusa di essere utilizzati principalmente come fonte di entrate finanziarie.
Le nuove regole destinate a regolamentare l’impiego degli autovelox mirano a garantire una maggiore correttezza nel monitoraggio della velocità. L’obiettivo principale di questa revisione normativa è quindi quello di rivedere la gestione del loro utilizzo, assicurando al contempo che la sicurezza stradale rimanga la priorità assoluta. Tuttavia, resta da vedere come queste nuove regole verranno implementate e quali saranno le conseguenze sulle prassi di sorveglianza stradale. La questione dell’equilibrio tra il rispetto delle norme di sicurezza e la tutela dei diritti dei conducenti continuerà a essere al centro del dibattito pubblico.
Salvini vuole nuove regole per gli autovelox
Il Ministro Matteo Salvini ha annunciato l’imminente varo di un decreto ministeriale che promette di portare significative novità riguardo all’installazione dei nuovi autovelox. Il testo, sebbene ancora non definitivo, sembra prendere una svolta decisiva limitando l’autonomia delle amministrazioni locali, fino ad ora libere di posizionare i dispositivi di rilevamento della velocità nei punti ritenuti più strategici. La proposta di legge è destinata a innescare un dibattito acceso, poiché riguarda non solo la questione della sicurezza stradale, ma anche la distribuzione delle competenze tra gli enti centrali e quelli locali.
Il primo punto del decreto ministeriale prevede un obbligo per l’ente proprietario di effettuare una specifica valutazione prima di installare i dispositivi di rilevamento della velocità. Tale valutazione dovrà verificare la presenza di un’alta incidentalità stradale o la notevole difficoltà di fermare tempestivamente i trasgressori. In altre parole, gli enti locali dovranno dimostrare che la presenza di autovelox in determinate aree è giustificata da una reale necessità di migliorare la sicurezza stradale o di contrastare comportamenti pericolosi da parte dei conducenti.
Stando a quanto indicato nel testo, per quanto riguarda le strade extraurbane, il decreto ministeriale stabilisce precise distanze minime tra due diversi dispositivi di rilevamento della velocità. Sulle autostrade, tale distanza dovrà essere di almeno 4 km, mentre sulle extraurbane principali si riduce a 3 km e sulle altre extraurbane si attesta a 1 km. Per quanto riguarda le strade urbane, il decreto sottolinea l’importanza di privilegiare altri sistemi di controllo della velocità, come i dossi e i dissuasori, rispetto agli autovelox.