Il Gruppo Stellantis punta sempre di più al rinnovamento ecologico e lo fa anche con un progetto diverso da quello elettrico.
Non ci sono dubbi sul fatto che il Gruppo Stellantis al giorno d’oggi sia uno di quelli maggiormente attivi per quanto riguarda la transizione ecologica. Il Gruppo punta infatti a dare vita a una serie di nuove auto di primo piano e che allo stesso tempo siano in grado di impattare il meno possibile sull’ambiente.
Il Gruppo Stellantis infatti ha richiesto un finanziamento anche dallo Stato italiano per fare in modo che ci possano essere degli aiuti nello sviluppo della gamma elettrica. Questa infatti è il punto di forza di un colosso che punta sempre di più a diventare di riferimento nel mondo dei motori.
L’elettrico però al momento presenta dei chiari ed evidenti limiti, partendo per prima cosa da un costo elevatissimo. Il Gruppo Stellantis lo sa benissimo, visto come una FIAT 500 termica costi 18 mila Euro, mentre la variante elettrica parte da 29 mila Euro, un prezzo che non si riesce a colmare nel corso degli anni.
A peggiorare la situazione ci pensano anche delle prestazioni decisamente al di sotto delle attese, soprattutto per quanto riguarda l’autonomia della batteria. Per fortuna però ci sono anche tanti altri metodi alternativi per poter fare in modo che si possa ridurre l’impatto inquinante delle automobili, con Stellantis che ha dato il via a un progetto eccezionale.
Orami è chiaro come il futuro dovrà comportare un addio netto e deciso al tipo di automobilismo al quale eravamo abituati in passato. Se dovessero rimanere dei motori termici, questi dovranno essere supportati da carburante sintetico e proprio per questo motivo ci sono le prime innovazioni di Stellantis.
Il progetto parte dal Sudamerica, una terra nel quale per ora l’elettrico fatica a imporsi. Intanto però Stellantis pensa comunque all’ambiente dando vita così a ben 40 nuovi modelli automobilistici che saranno in grado di funzionare grazie allo sviluppo di motori flex-fuel. Al proprio interno infatti saranno utilizzati dei carburanti a benzina e a etanolo.
Lo sviluppo però non si ferma solo al semplice termico, infatti Stellantis punta anche sempre di più sul progetto dell’ibrido flex e del plug-in flex. Questo dunque garantirebbe di sfruttare gli sviluppi elettrici e allo stesso tempo evitare emissioni di CO2 dalla componente termica.
Siamo di fronte a una rivoluzione vera e propria, con questi motori che non solo permetteranno di essere ecologici, ma verranno incontro a una clientela meno ricca di quella europea, permettendo così di mantenere i costi contenuti. Questa innovazione però non è da escludere che possa diventare ben presto anche una novità per tutto il resto del mondo.
I dati che raccoglierà Stellantis saranno molto importanti, anche perché in Sudamerica al momento il marchio rappresenta il 23,5% di tutte le auto circolanti, con il numero che sale al 31,4% se si dovesse tenere conto solo del Brasile. La rivoluzione ecologica passa dunque anche e soprattutto dai nuovi carburanti, con l’etanolo e questi nuovi motori prodotti da Stellantis che possono diventare la grande innovazione sognata da tutti.
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