La safety car è essenziale per poter svolgere una gara tra auto o moto e ora c’è un incredibile cambiamento per il 2024.
Una delle tematiche che ha sempre diviso maggiormente gli appassionati di gare motoristiche è il modo con il quale viene utilizzata la safety car. La safety car entra in pista per neutralizzare la gara e permettere la pulizia dei detriti. Questo però annulla tutti i distacchi tra i piloti, cosa che molti considerano ingiusta.
Le polemiche più clamorose le si sono viste in occasione del GP di Abu Dhabi nel 2021, quando l’ingresso della safety car permise a Max Verstappen di ricompattarsi con Lewis Hamilton. Una scelta di gestione dell’auto di sicurezza da parte dell’allora direttore di gara Michael Masi, contribuì a scaturire una serie di ulteriori problemi e discussioni attorno alla safety car.
Molti infatti da anni sostengono che una volta che questo mezzo è entrato si dovrebbe decretare la sosta della gara, anche se questo comporterebbe enormi problemi con il cronometro. L’alternativa, utilizzata per ora con successo nel WEC, è il Full Course Yellow, dove in un preciso momento della prova, tutti i piloti utilizzano un limitatore di velocità.
Questo permetterebbe di mantenere invariate le distanze, ma non ci sono dubbi sul fatto che la safety car sia uno dei metodi migliori per mischiare le carte in tavola. Anche nel mondo delle moto esiste la safety car, anche se con un utilizzo molto diverso rispetto a quello in F1 e ora un colosso si è legato alla realtà della Superbike.
Inizia così la prima storica collaborazione tra la Dodge e una competizione motociclistica, con la Superbike che ha deciso di adottare la Challenger con safety car. siamo di fronte una novità assoluta, con il Gruppo Stellantis, a capo della Dodge, che è ben contenta di aver stretto un solido legame con una delle competizioni più seguire al mondo.
Siamo di fronte in questo caso a un modello che nella propria versione basilare ha un costo di 53 mila e le dimensioni evidenziano un’auto da 503 cm di lunghezza, una larghezza da 192 cm e un’altezza da 146 cm. Non manca lo sviluppo tecnologico al proprio interno, con la Challenger che presenta un ottimo motore Hemi V8 da 6200 di cilindrata che le dà modo di erogare un massimo di 727 cavalli.
Si tratta del modello che ha un prezzo di partenza da 136.900 Euro e che ha modo di toccare un picco di velocità di ben 313 km/h. Numeri che dimostrano come possa essere una vera e propria auto da corsa e che rispecchia fedelmente lo stile di una categoria come la Superbike, con queste moto che sono di serie seppur rese ancora più potenti.
La primissima volta della Dodge Challenger in pista è avvenuto in quel di Phillip Island, con la prima gara che ha portato benissimo alla Ducati di Nicolò Bulega. Il campione emiliano ha vinto al debutto in Superbike, mentre nella Supersport 600 a imporsi è stato Yari Montella, dunque la Dodge Challenger sembra portare molto bene agli italiani.
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