Tutti i piloti sognano di poter correre un giorno in F1 e anche quando si compiono i quarant’anni tutto può avverarsi.
La carriera dei piloti in questi ultimi anni si è sensibilmente allungata rispetto al passato, tornando in qualche modo più similare a quella che era paragonabile agli albori del motorsport. Negli anni ’50 infatti erano tantissimi i piloti che superavano i 40 anni e soprattutto era i campionissimi ad aver passato dai tempo i 20 anni.
Il caso più eclatante fu quello di Juan Manuel Fangio, con El Chueco che dominò la scena mondiale quando ormai da tempo aveva superato i 40 anni. Stiamo parlando di un mito assoluto che negli anni ’30 si era reso protagonista di imprese leggendarie nelle tappe più assurde in terra sudamericana.
Il record di pilota più anziano a vincere il Mondiale è saldamente nelle mani dell’argentino, infatti il suo quinto titolo nel 1957, ottenuto a bordo della Maserati, lo ottenne a 46 anni e 41 giorni. Un’età che oggi sembra davvero impossibile da poter pareggiare, anche se campionissimi del calibro di Fernando Alonso e Lewis Hamilton forse ci stanno facendo un pensierino.
Negli anni l’età di esordio in F1 è calata sempre di più, infatti abbiamo ammirato nel 2015 addirittura l’esordio del minorenne Max Verstappen, ma anche oggi sono tantissimi i 20enni o poco più che debuttano. C’è però qualcuno che nel 2005 ebbe modo di esordire in F1 quando aveva già 42 anni, un record pazzesco.
Chanoch Nissany: esordio in F1 a 42 anni
Il caso più eclatante di debutto tardivo in F1 riguarda un pilota che sicuramente non è rimasto impresso nella mente e nel cuore degli appassionati. Stiamo parlando infatti dell’israeliano Chanoch Nissany, con quest’ultimo che è un noto imprenditore israeliano e che ha fatto fortuna in Ungheria.
Solo quando ormai aveva 38 anni decise di investire sulla proprio carriera automobilistica, ma questo era solo un hobby e un modo alternativo per spendere i propri soldi. Peccato che Chanoch non fosse interessato a fare il gentleman nei rally, come accade oggi con il greco Jordan Serderidis, l’anno scorso addirittura pilota Rally1 della Ford Puma, ma preferì virare subito sulle monoposto a ruote scoperte.
Dopo gli inizi nella Formula 2000 e poi nella Formula 3000, nel 2004 fu la Jordan a metterlo sotto contratto e poi nel 2005 passò alla Minardi. Il suo ruolo era solo quello del collaudatore, mai infatti Nissany avrebbe potuto diventare un pilota di F1, ma in quella terra che ormai lo aveva adottato, riuscì a coronare un sogno. All’Hungarorig di Budapest, la casa italiana decise di metterlo in pista per le prove libere di giornata.
Il risultato fu decisamente negativo, tanto è vero che disputò solo 8 giri ottenendo dei tempi pessimi, con la Jordan di Nicolas Kiesa penultima che lo superò di 6 secondi al giro. Risultati che naturalmente non aiutarono la propria carriera in F1 e anzi da quel momento in poi capì che per lui sarebbe stato meglio tornare in Formula 2000 ungherese. Nissany però risulta ufficialmente un pilota debuttante in F1 all’età di ben 42 anni. La passione per i motori è stata trasmessa anche al figlio Roy, da anni pilota in Formula 2, ma che non riesce a compiere il definitivo salto di qualità.