Il rischio di una multa di 6mila euro in bici può capitare a chiunque e anche a te. Quindi attento a fare questi errori. Ecco cosa è accaduto.
Questo episodio può generare un precedente e riscrivere la legislazione in fatti di spostamenti. Al centro della questione c’è ancora una volta l’elettrico.
Sono molte le polemiche nate dalle bici a pedalata assistita e non solo i pro che hanno animato questo campo. In tanti si chiedono che sarebbe necessario rimodulare le velocità di questi modelli a due ruote, perché non è sensato che vadano oltre quello che è il limite consentito dalla legge.
Va ricordato però che sono numerosi i benefici di queste due ruote ecologiche, tra cui ovviamente, come si intuisce, il rispetto dell’ambiente. Inoltre la gente si è resa conto anche che riesce così a risparmiare delle cifre economiche non di poco conto.
Ma andiamo a leggere questo episodio più da vicino per capire quella che è la situazione delicata.
Come può causare una multa di 6mila euro una semplice bici elettrica? Ve lo raccontiamo subito affrontando una notizia recente che riguarda il nostro paese molto da vicino.
Come racconta Il Mattino di Padova tutto è avvenuto a Vigonza dove a un ciclomotore, guidato da una donna, sono state contestate ben cinque violazioni del Codice della Strada. E qui va sottolineato un altro punto, la bici è stata sottoposta a controllo tecnico ed è stato constatato che era stata modificata per sostenere determinate velocità.
Alla donna sono state contestate la mancata immatricolazione, mancanza della copertura assicurativa, mancato uso del casco, assenza della targa oltre ovviamente ai limiti di velocità superato.
Alla ciclista è stata poi combinata anche una multa perché non era prevista di patente prevista in questi casi per la circolazione. Il mezzo in questione è stato sottoposto a sequestro e con ogni probabilità verrà successivamente confiscato.
A benedire queste operazioni c’è la campagna di sicurezza contro l’utilizzo improprio di bici elettriche e monopattini che è stato attivato da un po’ di tempo dal comando di Vigonza.
E non è da escludere che questa sanzione possa far muovere anche altri comuni pronti a lavorare su situazioni che rischiano di essere sempre più delicate e legate al mondo delle due ruote e non solo. Aspettiamo di vedere se arriveranno comunicazioni, ma anche in questo caso basterebbe solo un po’ di buonsenso.
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