Quando vent’anni fa Marco Pantani si spense la sua fidanzata era Christina Jonsson che proprio per questo rimarrà per sempre la sua metà. I due non ebbero mai figli, ma scopriamo il perché.
La coppia era molto chiacchierata e in tanti parlavano di loro anche perché erano entrambi giovani e bellissimi. Christina era una donna davvero affascinante e aveva fatto perdere la testa al Pirata.
La donna danese oggi vive a Losanna in Svizzera, ma sicuramente Marco le è rimasto nel cuore e anche Cesenatico come raccontò come riportato da QuiBiciSport: “Non c’è stato giorno in cui non abbia pensato in qualche modo a Marco. Quando se n’è andato, mi sono sentita distrutta, sconfitta, piegata da un dolore così forte che non ho mai superato del tutto. Ci sono voluti anni di lavoro su di me per andare oltre e fino a poco tempo fa non riuscivo nemmeno a pronunciare il suo nome”.
Aggiunge anche che tante volte aveva provato ad andare a Cesantico, frenandosi sempre nel momento del viaggio: “Avevo il timore che nulla fosse più come prima, che la città e le persone mi potessero respingere e invece è stato tutto facile, intenso, bello. È bastato poco perché ritrovassimo quanto avevamo lasciato anni fa con la sua famiglia. Tonina mi aveva accolto in casa e mi aveva dato un lavoro in piadineria. È sempre stata una tosta, una dura. So che mi ha voluto bene”.
Christina Jonsson, chi è la fidanzata di Marco Pantani?
La fidanzata storica di Marco Pantani, Christina Jonsson, è nata in Danimarca nel 1976 e ha dunque oggi 48 anni. I due sono stati sette anni insieme e nel 2002 la ragazza era rimasta incinta, ma decise di abortire perché la coppia non era pronta ad avere un figlio in quel momento.
Si erano conosciuti nel lontano inverno del 1995, con la ragazza che era in Italia per tentare la strada del mondo dello spettacolo, magari come attrice. Accettò però di lavorare proprio nella piadineria di mamma Tonina, la madre di Marco.
Tempo fa la donna disse a La Gazzetta dello Sport: “La nostra storia non è finita come doveva. Non so come, ma non doveva finire così. Io non so che cosa sia successo in quella camera d’hotel, ma capisco la signora Tonina. La morte di Marco è stata la conseguenza di una serie di cose fatte per e intorno a lui. In questo senso è stato ucciso dal peso degli errori commessi”.