Alle volte anche i piloti di F1 perdono la pazienza e danno vita a delle incredibili risse nei box o in pista.
Per poter correre in F1 serve una calma olimpica, perché solo in questo modo si ha la freddezza per poter portare una monoposto ad affrontare curve e rettilinei al massimo della velocità. Questo però comporta anche un aumento incredibile del tasso di adrenalina, motivo per il quale alle volte certi incidenti possono comportare dei problemi.
Sono diversi i piloti che sono considerati fumantini e che non è il caso stuzzicare né in pista né fuori. Alcune volte però non sono nemmeno le telecamere a fermare l’ira di certi grandi campioni che si sono messi in mostra così non solo per il loro immane talento in pista, ma anche per delle risse da saloon.
C’è anche Michael Schumacher nella classifica delle risse più assurde della storia della F1, con il tedesco che non è mai stato visto come un picchiatore o una persona violenta, ma un giorno perse le staffe. Oltre al teutonico ci sono diversi altri campioni del mondo che a un certo punto non ci hanno visto più dalla rabbia.
James Hunt era soprannominato “The Shunt”, un po’ perché era amatissimo dalle donne e un po’ perché si schiantava spesso contro i muretti. Dopo aver vissuto un anno epico nel 1976, non riuscì più a lottare per il titolo mondiale e già nel 1977 fu coinvolto in una stranissima rissa.
Hunt in Canada stava cercando di rimontare la Ferrari di Lauda, ma finì per scontrarsi contro il compagno in McLaren Jochen Mass. Non solo l’inglese lo aspettò mostrandogli il pugno, ma quando un maresciallo della Polizia cercò di spostarlo, questo gli diede un pugno in pieno volto.
Nelson Piquet non è solo stato uno dei più straordinari piloti in pista, ma anche uno dei personaggi più singolari di sempre. Noto amante della bella vita e delle belle donne, Piquet non disdegnò mai delle frasi molto taglienti ai suoi rivali e compagni, come il fatto che il Mondiale 1987 fu vinto dal lui grazie al successo dell’intelligenza sulla stupidità, in riferimento all’incidente di Nigel Mansell che lo estromise dalla lotta al titolo.
Nel 1982 il brasiliano era campione del mondo in carica e in Germania cercò di migliorare la sua classifica, anche in seguito al drammatico incidente di Pironi. Quando tutto andava per il verso gusto, il doppiato Eliseo Salazar non lasciò passare Piquet e questo comportò l’impatto tra le due auto. Non si dovette attendere molto per vedere il brasiliano dare il via a una rissa con il cileno.
Il Leone d’Inghilterra e il mago della F1, due fenomeni che nel 1987 erano entrambi alla ricerca del primo titolo. Su tutti lo voleva il britannico che si stava giocando il Mondiale in Williams con il compagno di squadra Nelson Piquet. Purtroppo in Belgio ebbe un problema con il brasiliano, allora ancora alla Lotus.
Senna si trovava in prima posizione, ma con una monoposto più lenta e quando Mansell si avvicinò a lui, ecco il dramma. I due si scontrarono per un errore di Ayrton e una volta che i due sono rientrati ai box, Nigel cercò in tutti i modi di giungere allo scontro fisico con il brasiliano e si narra che a telecamere spente ci furono dei pugni.
Ci vollero ben cinque anni per poter portare Michael Schumacher in vetta al mondo in Ferrari e nel mezzo non mancarono le delusioni. Dopo aver perso all’ultima gara nel 1997, la frustrazione del Kaiser era evidente, ma nel 1998 stava disputando una grande stagione e nella sua Spa si trovò a sfruttare il ritiro di Hakkinen.
La pioggia però portò a un gioco di squadra del tutto illecito. David Coulthard sfruttò la poca visibilità per frenare improvvisamente colpendo così la Rossa del tedesco. Quel ritiro e quel mancato recupero di punti sul finlandese sarà decisivo e ai box Schumacher era una furia, tanto da sfiorare la rissa con il britannico.
L’ultimo in ordine cronologico avvenne nel 2018, anno in cui Max Verstappen non era ancora il campione dominante odierno, ma un giovane fumantino e di talento. In Brasile entrò in collisione con una sua vecchia conoscenza, quell’Esteban Ocon che vinse contro di lui il Mondiale GP3 del 2014.
Forse anche questo contribuì ad accendere la miccia tra i due, con Verstappen che colpì Ocon dopo che il francese stava superando l’olandese, pur essendo doppiato ma con gomme migliori. Alla fine della gara Super Max andò a stanare Esteban dando vita a spintoni e promesse di pugni, con gli steward che dovettero intervenire.
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