Un episodio a dir poco sconvolgente può minare tutto il settore automotive, che ora deve reagire. Ecco cosa sta accadendo.
C’è un caso che sta preoccupando e tenendo con il fiato sospeso tutto il settore automotive, a seguito di alcune presunte irregolarità riscontrate su un marchio ben noto. Stiamo parlano della Toyota, che ha dovuto sospendere le vendite di ben 10 modelli dotati di motore a gasolio, una tecnologia che, al giorno d’oggi, è sempre più demonizzata, e che per questo è al centro dell’attenzione in ogni caso.
In ben quattro impianti è avvenuto l’arresto delle linee di produzione in attesa che si riesca a capire cosa possa essere accaduto, ed il suddetto blocco resterà in vigore finché non ci saranno maggiori certezze, richieste dal ministero dei trasporti del Giappone. Per la Toyota non si tratta di certo di una buona notizia, e la situazione inizia a ricordare quella che colpì la Volkswagen qualche anno fa, anche se il dieselgate assunse un’importanza ben più ampia, visto che lì si parlava proprio di emissioni truccate.
Toyota, il caso preoccupa il settore
Come detto, la Toyota ha dovuto fermare sei linee di produzione presso ben quattro impianti, con il ministro dei trasporti che ha ordinato lo stop di spedizione di alcuni motori a gasolio, prodotti dalla Industries Corp della casa del Sol Levante. Tra i modelli coinvolti troviamo anche l’amatissima Land Cruiser e la Hiace, ed inizialmente, questo stop a produzione e consegne era stato ordinato sino a lunedì della prossima settimana.
La casa giapponese ha fatto sapere che giovedì renderà noto se riuscirà a riprendere o meno la produzione a partire dal prossimo 12 febbraio, ma non sembra così facile che ciò accada. Le colonne di produzione sono ferme da quando la Toyota ha fatto sapere di aver falsificato i dati relativi ai motori diesel che produce, una notizia che aveva subito fatto il giro del mondo. Infatti, va anche ricordato che non si trattava della prima volta per il colosso del Sol Levante, visto che una cosa del genere, pochi mesi fa, era accaduto anche alla sua controllata Daihatsu, che da sempre ne fa parte.
Si tratta sia di un danno di immagine che economico, visto che sono state sospese le consegne di 10 modelli, alcuni dei quali già venduti e che erano in pronta consegna. Proprio in questi giorni, Akio Toyota ha comunicato che si proseguirà a sviluppare motori a combustione interna, mettendo da parte la follia elettrica che ormai ha preso il sopravvento, ma questo scandalo potrebbe anche cambiare le carte in tavola.
Infatti, la Volkswagen dovette riparare al danno di immagine anni fa ed iniziò a sviluppare i powertrain elettrificati, mettendo del tutto da parte i motori a gasolio, che ormai rappresentano una minima parte della gamma. Al giorno d’oggi, le apparenze ed il modo di porsi possono contare anche più delle vendite e degli affari, e non è da escludere che, alla luce di questo fattaccio, anche Toyoda ed i suoi collaboratori cambino idea.