L’Italia è vittima molto spesso di critiche, ma in realtà è un paese che ha regalato spesso strumenti in grado di sventare tragedie. Quello di cui parliamo oggi potrebbe salvare milioni di vite o almeno così dicono.
Se anche voi siete rimasti stupiti da questa storia è perché si tratta di qualcosa di molto particolare, non convenzionale e differente da quello che sentiamo di solito.
Oggi vogliamo raccontarvi la storia di una famiglia molto particolare che ha voluto specificare come in Italia sia vicina una vera e propria rivoluzione, per evitare che si consumino altre tragedie come quelle viste di recente nel nostro paese. Ma ora andiamo a leggere tutto più da vicino.
Italia all’avanguardia, lo strumento che salva milioni di vite
Vi stiamo parlando dell’esperienza di Simone Pantalei come raccontato da Il Giorno nella sezione Milano. Le sue parole sono quelle di un uomo che conosce la sua città e anche i pericoli.
Questi ogni giorno inforca la sua bicicletta e spiega: “Mi è capitato di percorrere in bici il ponte della Ghisolfa e fa davvero paura, soprattutto se hai dei bimbi con te. Dispiace per la decisione del Ministero dei Trasporti, quei cartelli si vedono già in alcuni Comuni e sarei più sicuro da ciclista se ci fossero”.
Aggiunge: “Faccio 10 km ogni giorno, tutti i giorni. A Milano non uso altri mezzi. Muoversi in auto mi sembra stupido. In bici accompagno i miei figli a scuola, vado a lavoro, faccio la spesa”.
I cartelli a cui si riferisce sono quelli che sono stati chiamati “salva bici” e li definisce “uno strumento per salvare vite“. Di recente il Mit è stato al centro della polemica dopo non aver reso di norma i cartelli sul Ponte della Ghisolfa quello di ci parlava proprio Pantalei.
In una nota ufficiale del Mit leggiamo: “Con concretezza e buonsenso, spirito di leale collaborazione il vice premier e ministro Matteo Salvini ha dato indicazione agli uffici di individuare, collaborando con il Comune di Milano, soluzioni costruttive. Garantire la sicurezza è un obiettivo e una priorità condivisa rispettando le norme”.
Concludiamo con le parole di Simone Pantalei: “Faccio il vigile del fuoco, mi è capitato spesso di intervenire per incidenti stradali. Ne conosco le cause. So cosa vuol dire tirare via da sotto un’auto una persona che è stata investita. È un’immagine viva in me e un po’ mi condiziona”.