La sentenza per Elon Musk è durissima, poiché in un secondo di tempo ha perso una quantità spropositata di dollari: ecco cos’è accaduto al famosissimo imprenditore.
Il passato tormenta il presente, quando esistono delle situazioni poco chiare che necessitano di una spiegazione legale. Così Elon Musk si è ritrovato davanti al Giudice. Stavolta con una sentenza che realmente spiazza per la quantità di denaro in discussione. Dopo circa un anno di processo e una serie di indagini fra prove e illazioni per comprendere la concretezza della denuncia, l’imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense è stato ritrovato colpevole.
Tutto è cominciato quando un investitore ha denunciato il proprietario di Tesla per eccessiva e poco trasparente remunerazione. I fatti risalgono al 2018 e si riferiscono al compenso abnorme di 55 miliardi di dollari che proprio l’azienda di auto elettriche aveva concesso al suo fondatore. Fu tale ingresso smisurato che aveva poi portato Elon Musk ad essere considerato, conti alla mano, l’uomo più ricco del mondo.
È stata la corte di Delaware a pronunciarsi sul caso, stabilendo che il cofondatore e capo di Tesla, SpaceX, Neuralink e The Boring Company avesse l’onore insieme al CdA della sua azienda automobilistica di dimostrare la giustezza del compenso. Invece non ci sono riusciti, annullandolo di fatto con la recente sentenza. Tuttavia, quanto comunicato dalla giustizia, alza un polverone destinato ad avere un’eco gigante, poiché pone una serie di interrogativi circa la governance dell’impresa di Musk.
Tesla, annullato il compenso plurimiliardario a Elon Musk: cos’è successo
Secondo quanto si legge nel provvedimento emanato nei confronti dell’imprenditore, “l’iter che ha condotto all’approvazione del piano è stato profondamente viziato”. Il Giudice velatamente pare far riferimento anche al sistema da poco introdotto dell’Autopilot, ritenendo che il processo sia arrivato ad avere un prezzo ingiusto. Tutto ciò mentre l’ultima richiesta di Elon Musk attraverso ‘X’ è stata del 25% delle azioni di controllo di Tesla, ovvero circa 80 miliardi di dollari, per continuare a poter sviluppare intelligenza artificiale all’interno dell’azienda.
Tuttavia, alla luce di quanto emerso dalla sentenza circa il compenso spropositato dall’Ad di Tesla, sorgono dei punti di domanda sulla gestione della società. Ci si chiede, innanzitutto, se il board – all’interno del quale vi sono molti amici dell’imprenditore finanche suo fratello – abbia realmente voce in capitolo. E se possa effettivamente anche consigliare e controllare alcune scelte. Il proposito iniziale nel conferire più azioni a Elon Musk era sorto per concentrare il suo interesse sulle novità tecnologiche per le auto, ma alla fine il numero uno di Tesla ha diversificato i suoi interessi, spostandoli in più direzioni e conseguenti investimenti, che l’hanno distratto dal principale obiettivo. La sua impresa di auto elettriche, infatti, è crollata del 12% in borsa e in poche ore sono andati in fumo 80 miliardi di dollari. Le previsioni di crescita per il 2024 non sono delle migliori, ancor di meno dopo la sentenza sul suo compenso.