Negli ultimi anni il mercato delle vetture è stato letteralmente stravolto da accadimenti sia positivi che negativi, ciò ha messo sul trono una nazionale su tutte: non è il Giappone.
La pandemia da Covid-19 e i conflitti geopolitici in corso hanno profondamente condizionato il mercato delle automobili, a causa della difficoltà nel ritrovamento e circolazione delle materie prime indispensabili. Al contempo, lo sviluppo tecnologico non si è arrestato. Per cui le nazioni pronte a scommettere sull’elettrico hanno ottenuto un grande margine di vantaggio per superare la concorrenza. Il Giappone in tal senso è stato a lungo sul podio per avanguardia e convenienza. Tuttavia è stato detronizzato in favore di un’altra nazione.
Grazie ai tanti impianti di cui dispone anche al di fuori suoi confini, è stata la Cina a vendere il maggior numero di veicoli all’estero nel 2023. Il settore elettrico è stato quello che ha consentito tale slancio, a livello mondiale. Lo confermano i dati diffusi dalla ‘Japan Automobile Manufacturers Association’: i vari produttori nipponici hanno esportato 4,42 milioni di vetture, di cui auto, camion e autobus, nel 2023. La Cina, invece, ha esportato nello stesso periodo 4,91 milioni di unità con un incremento del 57,9%. La dogana cinese addirittura riferisce di 5,22 unità.
I più esperti avevano annunciato tempo fa tale sorpasso, sebbene il Giappone avesse sbancato ogni concorrenza già a partire dal 2017. Il punto nevralgico per i giapponesi è stato l’avere a disposizione fabbriche all’estero, che producono il doppio dei veicoli rispetto all’arcipelago. I produttori cinesi, invece, hanno ancora dei progetti da incrementare per le fabbriche all’estero. Ben presto tale tendenza cambierà e Byd ne è una prima dimostrazione.
Più Cina che Giappone: cambiano i dati del mercato mondiale delle vetture
L’azienda cinese produttrice di auto è divenuta la prima al mondo per veicoli elettrici, davanti anche alla Tesla nel quarto trimestre del 2023. La sua produzione sta crescendo anche all’estero e infatti di recente è stata annunciata la costruzione di uno stabilimento in Ungheria, per rivolgersi più direttamente al mercato del Vecchio Continente. Il Brasile potrebbe essere la seguente destinazione.
Questo slancio ha comunque allertato la Commissione europea circa presunti sussidi illegali da parte di Pechino ai produttori elettrici cinesi, accusati di concorrenza sleale da parte dell’industria automobilistica europea. Qualora non vi fossero quelle ritenute necessarie, non è da escludere che saranno imposte nuove barriere commerciali per frenare un’avanzata che potrebbe stanare le aziende europee. Per il momento la Cina s’impone col suo primato.