Il Mondiale del 2008 resta il grande rammarico di Felipe Massa che sta proseguendo nella sua personale battaglia: un ex Ferrari lo difende
Il pilota brasiliano avrebbe meritato di conquistare quel titolo, al termine di una stagione da assoluto protagonista. Il tutto sfumò all’ultima curva dell’ultimo Gran Premio, a Interlagos, proprio a casa sua.
Dopo essere stato in Ferrari 8 anni alla fine un titolo mondiale lo avrebbe anche meritato. In molti pensano questo di Felipe Massa e della sua carriera in Formula 1. Arrivato giovanissimo come compagno di squadra del grande Michael Schumacher nel 2006, il ragazzo brasiliano si è fatto strada, affiancando prima Raikkonen e poi Alonso. Nel 2008 la sua grande occasione, proprio dopo il titolo vinto dal finlandese. Era ancora la Ferrari di Jean Todt, quella di grado di primeggiare dal punto di vista tecnico e di essere più prestazionale degli altri.
Purtroppo però, il destino e un’irregolarità ormai conclamata, hanno impedito a Felipe di portare a casa un alloro strameritato. Tutti ricordano il triste epilogo nel Gran Premio del Brasile, davanti al pubblico di Interlagos che era tutto dalla sua parte. L’errore di Glock (grande amico di Lewis Hamilton) e l’inglese che conquista il punticino necessario per laurearsi (per la prima volta) campione del mondo. Riavvolgendo il nastro, però, lo scandalo vero è stato il Gran Premio di Singapore, che Massa stava conducendo prima del Piquet Gate. Il pilota della Renault, figlio del grande Nelson, andò a muro appositamente per avvantaggiare il compagno Fernando Alonso, poi primo al traguardo.
Bernie Ecclestone ha confessato ormai da tempo che tutti sapevano di quanto fosse accaduto a Marina Bay, ma che nessuno della FIA è intervenuto per invalidare un Gran Premio che non aveva ragione di essere omologato. Le parole del manager britannico hanno però spinto Felipe Massa ad intraprendere una battaglia legale per riottenere quello che gli è stato tolto.
Nonostante sia praticamente impossibile addivenire ad un successo a 16 anni di distanza, c’è chi appoggia il tentativo dell’ex driver della Ferrari. Si tratta di uno che lo conosce bene e che con lui ha condiviso momenti bellissimi a Maranello. Stiamo parlando di Rob Smedley, ingegnere di pista di Massa tra il 2006 e il 2013 (lo seguì poi anche in Williams).
Intervistato da The Race, l’inglese ha dichiarato: “Felipe ha tutto il diritto di perseguire ciò che ritiene giusto. Se ci sarà una decisione in suo favore sarà molto interessante per lo sport in generale“.
Smedley ha poi sottolineato come tutti, anche all’interno del box di Maranello, hanno sempre saputo cosa fosse successo a Singapore e del torto perpetrato a Massa.
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