L’intervento dell’ACI sul tema della zona 30 è fondamentale per capire cosa dice il Codice della Strada. Sveliamo cosa succederà d’ora in poi
La querelle fra il governo e il sindaco di Bologna è aperta, ma al momento c’è stato l’intervento fondamentale da parte di un’ente pubblico fondamentale, il quale è stato determinante per i risvolti della situazione in atto. Per chiunque si fosse perso la narrazione di questa diatriba, bisognerebbe partire dallo storico contrasto che c’è fra i partiti di appartenenza dei politici che l’hanno accesa. Fondamentalmente, al governo, come ben si sa, abbiamo una coalizione di destra, mentre a guidare la giunta bolognese vi è il centro sinistra.
Per fare i nomi ben precisi delle persone prese in causa, bisogna partire dal sindaco di Bologna, ossia Matteo Lepore del Partito Democratico. Al Ministero dei Trasporti, invece, c’è il leader della Lega Matteo Salvini, quindi, come succede in più occasioni, le due parti tendono a scontrarsi fra di loro su temi che di politico non avrebbero nulla. A fare da paciere, però, questa volta è intervenuta l’ACI, o Automobile Club Italiano
Sorta nell’ormai lontanissimo 1898, l‘Automobile Club Italia gestisce i servizi dei diritti gravanti in merito alla circolazione dei veicoli, come anche la riscossione delle tasse che ne derivano. Al momento, è l’ente che detiene la tenuta del PRA, ossia il Pubblico Registro Automobilistico italiano ed è, quindi, l’organo maggiormente esperto nel settore motoristico del nostro Paese.
L’intervento a gamba tesa
A parlare della questione sul limite richiesto in città di 30 km/h da parte del sindaco di Bologna, fatto negato dal ministero dei trasporti, è stato il portavoce dell’ACI, Sticchi Damiani. Dopo che, comunque, il suddetto limite ha ridotto gli incidenti del 21% dal 15 al 25 gennaio, ha voluto puntualizzare sul tema in maniera decisa.
Secondo Damiani, l’intervento da parte del ministero per poter bloccare l’iniziativa della giunta di Lepore è stato giusto. Inoltre, ha aggiunto: “Il sindaco deve scusarsi subito, perché le accuse sui nostri dati sono inaccettabili”. Inoltre, ha anche aggiunto che le zone trenta sono importanti, ma che non servono proprio ovunque in città.
“Servirebbero delle decisioni che siano il risultato di un lavoro di approfondimento certosino”, ha infine affermato Damiani. Il suo intervento è avvenuto dopo che il sindaco di Bologna era intervenuto alla trasmissione Tagada, in onda sull’emittente di La7. In quel contesto, infatti, Lepore aveva parlato di menzogne da parte dell’Istat e dell’ACI sull’incidentalità, andando a evidenziare il fatto che gli enti spingono per la vendita delle automobili, anche molto più veloci dei limiti consentiti.