L’aeroporto è protagonista dei nostri viaggi, luogo di partenza e di arrivo per tante emozioni da ricordare. Oggi però vogliamo parlare di quello che li collega alle biciclette.
Le due ruote ormai sono protagoniste ovunque e anche in merito agli scali aeroportuali possono fare la differenza. Andiamo a vedere però come da vicino.
Orio al Serio, in provincia di Bergamo, è un aeroporto molto famoso. Si tratta di uno snodo fondamentale anche perché si trova ad appena 50 km da Milano e diventa una delle basi operative principali della compagnia low cost Ryan Air. Insieme a questo troviamo quello di Dublino e lo Stansted di Londra. Per quanto riguarda il numero di passeggeri transitati invece è il terzo nel nostro paese.
Intitolato al noto aviatore Antonio Locatelli dal marzo del 2011 è stato invece intitolato al celebre Caravaggio, il pittore Michelangelo Merisi. la sua fondazione arriva nel 1937 quando è solo uno scalo per scopi militari. Arriva nel 1949 la svolta e la denominazione civile grazie a istituti bancari, enti locali e gruppi commerciali che portano verso quello che conosciamo oggi. La Società per l’Aeroporto Civile di Bergamo Oro al Serio viene istituita alla fine di un lungo iter nel luglio del 1970. Ma cosa c’entrano le biciclette?
Aeroporto e biciclette
L’Aeroporto Orio al Serio è stato fatto a misura di bicicletta. Si tratta del primo scalo in tutta Europa che può contare della certificazione Bike Friendly della Fiab, European Cyclist’s Federation e dalla Bike2Work.
La società della gestione, Sacbo, ha presentato l’apertura di quello che è il nuovissimo tratto ciclopedonale che è stato realizzato nell’area nord est del perimetro del complesso. Si parla di 1800 metri e parte dalla nuova rotatoria che si trova sulla via Paderno di Seriate fino al sentiero che va a congiungersi con la ciclovia del Parco del Serio.
Durante la presentazione del progetto sono stati aggiunti altri specifici riferimenti legati a un qualcosa ancora di più grande per ampliare ulteriormente questo percorso.
I lavoro verranno effettuati, per ulteriori 1200 metri, entro la fine dell’anno. Si tratta sicuramente di un’idea innovativa che potrebbe molto presto andare a ragionare più da vicino anche per altri aeroporti. Ci troviamo di fronte a un qualcosa molto interessante che potrebbe rendere più facile la gestione all’interno delle stesse strutture per un’evoluzione di come si vive oggi la viabilità e come potrà migliorare grazie ai mezzi ecosostenibili. Evoluzioni dettate anche per l’esplosione dell’elettrico.