Vogliamo parlarvi oggi di un romanzo, una biografia, dal titolo L’ombra del Cannibale a firma di Marco Ballestracci per Instar.libri. Impossibile non sognare per i grandi appassionati di sport.
Al centro del racconto c’è la storia di un vero e proprio fenomeno della bicicletta e cioè Eddy Mercx che era considerato da molti un gigante della tattica.
Uscito nel 2013 il libro, che conta 167 pagine, ci racconta la storia di un uomo fortissimo in volata e che non si poteva proprio battere. Si va così a leggere quelle che sono le imprese, ma anche le leggende di fronte a un atleta incredibile e indimenticabile.
Il tutto parte con un bambino che grazie a una bicicletta si prepara per affrontare una gara in paese nelle pianure del Belgio dove è nato. Da lì inizia una carriera piena di soddisfazioni e di trofei che lo portano a diventare uno dei più grandi di tutti i tempi. Oggi quel bimbo ha 78 anni e non ha dimenticato una vita fatta di grandissime soddisfazioni che lo portò a meritarsi proprio il soprannome di Cannibale che ha dato il titolo anche a questo libro.
L’ombra del Cannibale, conosciamo Eddy Merckx
Eddy Merckx, protagonista de L’ombra del Cannibale, nasce a Meensel-Kiezegem il 17 giugno del 1945 col nome di Edouard Louis Joseph. La sua voglia di vincere sempre, in qualsiasi contesto e anche nelle gare minori, gli fa valere il soprannome tanto amato dai suoi appassionati tifosi.
Tra i grandi successi si contano sicuramente i cinque successi al Tour de France (1969, 1970, 1971, 1972, 1974). Sono cinque anche le vittorie, altrettanto importanti, che mette insieme al Giro d’Italia (1968, 1970, 1972, 1973, 1974). Come notiamo in quegli anni comanda riuscendo a raggiungere grandi risultati in entrambe le competizioni in quello che i tifosi di calcio chiamerebbero oggi “double”. Solo la Vuelta di Spagna gli fu più complicata con una sola vittoria nel 1973.
In carriera ha vinto ben 525 gare di cui 445 tra i professionisti, un vero e proprio record. Famosa è la definizione che diede Jacques Goddet, a capo del Tour de France. Questi definì Fausto Coppi come il più grande ciclista di sempre, ma Eddy come il più forte.
Dopo tanti successi dal 1986 al 2004 quello che ormai era un ex ciclista ha fatto l’allenatore con ottimi risultati e trasmettendo oltre alla sua passione anche la voglia di vincere ai ragazzi che ha seguito da vicino. Ricorderemo sempre la sua carriera come quella di uno dei migliori sportivi di tutti i tempi.