Altro retroscena da conoscere sui piloti della Formula Uno, anzi su uno di loro in particolare: il segreto di Hamilton.
Il 2024 non sarà facile per chi correrà per le posizioni di vertice classifica. Non lo sarà neanche per l’ormai pluricampione Max Verstappen, anche perché il Re Lewis Hamilton non vince una Gara da due stagioni. Possiamo solo immaginare la fame di vittoria del britannico che di ritirarsi non ne vuol proprio sapere e che potrebbe ricevere una nuova Mercedes davvero veloce. Almeno così sembrerebbe, dalle voci che girano.
La nuovissima vettura color argento, presumibilmente nominata F1 W 15, potrebbe quindi essere un’arma in più per il trentottenne e per George Russell. Quanto sarà realmente veloce e quanto potrà impensierire chi sarà alla guida di una Red Bull chiaramente non lo sapremo fino a che non partirà la stagione, ma sulle forme che caratterizzeranno la vettura conosceremo i particolari già alla presentazione del 14 febbraio di quest’anno.
Cos’altro sappiamo? Certamente, che al di là della forza con cui Hamilton cercherà la prossima vittoria, il palmares dell’inglese è di tutto rispetto. C’è anche poi un aneddoto che forse solo pochi addetti ai lavori conoscevano e che incuriosirà gli appassionati del mondo dei motori. A parlare di una caratteristica in particolare di Lewis Hamilton è stato il team principal della Williams, James Vowles.
Ecco una piccola chicca dell’intervista rilasciata dal dirigente sportivo al podcast High Performance, dove Vowles ha spiegato le differenze tra due piloti che ha conosciuto molto bene, ovvero proprio Hamilton e Nico Rosberg. Un esempio lampante della voglia di superare i limiti dell’inglese risalta in una frase: “C’è stato un momento di una simulazione in Brasile in cui chiedevamo di andare in settima marcia in salita. Nico ha fatto esattamente quel che gli avevamo chiesto di fare in due giri. Lewis, invece, è sceso in sesta e ha trovato un decimo”. Guadagnare del tempo andando con una marcia più bassa? Sembra controintuitivo, eppure…
Questa abitudine di Hamilton di esplorare ciò che la monoposto può fare di testa propria lo stesso Vowles infatti, la approfondisce con un altro racconto. Un aneddoto davvero interessante sul classe ’85: “Lewis Hamilton aveva un talento naturale. Ha tendenze e caratteristiche per cui, già nelle PL1, è come una piovra che gira intorno al volante. Cambia tutte le impostazioni del volante e le esplora. È questo che lo rende incredibile”.
Insomma un campione capace non solo di portare a casa una gara ma anche di rivedere i settaggi della propria monoposto per trarne il meglio, un po’ come lo stile di guida che ha reso ad esempio Niki Lauda il campione che è stato nella sua carriera spettacolare. Chissà che non sia proprio questa abitudine a “smanettare” con la monoposto a portare a Lewis nuove vittorie in un momento in cui la rivale RedBull è sembrata imprendibile.
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