In Trentino si parte con progetti importanti, lo Stato sembra pronto a investire ben 700mila euro e qualcuno si è anche arrabbiato.
Le scelte del Governo sono sempre ponderate tra pro e contro sul come gestire i proventi incassati. Nonostante questo la gente continua, a volte, a far fatica a capire quelli che sono i movimenti.
Non vogliamo dire che ogni scelta fatta dai vari governi del nostro paese sia stata giusta, ma allo stesso tempo non siamo nemmeno tra quelli che puntano il dito a priori. Di certo la notizia di oggi è molto interessante e lascia aperto il dibattito tra chi è a favore di una certa evoluzione e chi invece frena maggiormente interessato a quello che può esce dalla cassa.
Ma andiamo a vedere con attenzione di cosa stiamo parlando, convinti che anche voi che leggete vi dividerete in due fazioni.
Se lo Stato investe in qualcosa è perché evidentemente lo rende adatto e funzionale al proprio paese. Questo non tutti lo capiscono e spesso si generano anche polemiche in merito. Ultima delle quali arriva dal Trentino Alto Adige dove si parla di un progetto da ben 700mila euro.
L’obiettivo è realizzare la rete ciclabile a Bressanone, un piano che l’amministrazione comunale aveva in cantiere da tempo e che ora l’assessore Thomas Schraffl sembra aver trovato attuazione. Come riportato da AltoAdige.it questi ha dichiarato: “Realizziamo tratti mancanti in viale Mozart, in via Laghetto e lungo via San Cassiano”. Con l’obiettivo di collegare in bici il centro a Millan.
Leggiamo altre parole di Schraffl: “Il progetto è in cantiere da diversi anni. Ora finalmente possiamo chiudere un capitolo rimasto aperto e dare maggiore sicurezza a chi utilizza la bicicletta per muoversi dal centro città verso la stazione dei treni o per raggiungere la frazione di Millan. L’intervento è da quasi 700mila euro e riguarderà diverse zone“. Per quanto riguarda i soldi un terzo sarà a carico del Comune e il resto finanziato dai contributori.
Aggiunge poi: “Ora finalmente si potrà chiudere questo circuito dedicato alle due ruote in tutta sicurezza. A breve partiranno gli appalti dei lavori e ci auguriamo che entro quest’estate i cantieri si possano chiudere“.
Da un lato c’è chi ha preso questa notizia con grande entusiasmo, mentre dall’altro alcuni sono rimasti delusi dal fatto che i soldi, secondo loro, si potevano impiegare in un altro modo.
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