Alcune automobili fanno parte di una stretta cerchia di intoccabili il cui destino le racchiude nell’Olimpo dei motori
Esistono le automobili che ci spostano da un punto all’altro della città e che ci semplificano la vita quotidiana. Poi esistono quelle automobili che sembrano essere create solo per farcene innamorare. Non importa quanti sacrifici ci costringano ad affrontare o quanto fragili e delicate possano risultare. Sono quel tipo di automobili che fanno parte di una stretta cerchia di intoccabili il cui destino le immortala nell’Olimpo dei motori. Sono icone irraggiungibili di stile e potenza, di fascino e prestigio che nessuno potrà mai mettere in discussione.
Sono automobili di tempi lontani, di sentimenti passati, dovuti a momenti della vita che non torneranno mai più e che resteranno solo un felice ricordo indelebile nei cuori e nelle menti degli appassionati. Tra queste intramontabili opere d’arte non poteva non trovare un posto l’amatissima Lancia Delta, in questo caso nella rara versione S4 Stradale. Una leggenda su quattro ruote, la quale venne prodotta dal marchio piemontese per ottenere il permesso alla partecipazione del campionato rally nel gruppo B nel lontano 1985.
La versione stradale della campionessa nei rally
Dedicare un pensiero alla carriera rallistica dei veicoli marchiati Lancia significherebbe non dedicare il giusto spazio né alla gloriosa fama costruita negli anni d’oro del marchio piemontese né offrire il giusto merito alla celebre versione stradale, la quale ha permesso di fregiarsi delle numerose vittorie conseguite nelle gare sui terreni più impervi d’Europa. Il progetto della Lancia Delta S4 Stradale nasce a metà anni ’80 con l’idea di sostituire la mitica Rally 037, campionessa del campionato rally, ma dotata della sola (e ormai insufficiente) trazione posteriore.
La nuova Delta S4 aveva come obiettivo quello di sfidare l’acerrima nemica Audi, già dotata della trazione integrale denominata “Quattro”. Fu così che nacque la necessità di progettare una versione della Delta in versione 4×4 all’altezza della concorrente tedesca. Per quanto riguarda la versione stradale, il motore scelto fu il quattro cilindri da 1.759 cc capace di erogare ben 250 cavalli a 6.750 giri al minuto. A permettere una tale potenza su una cubatura comunque compatta fu la scelta di adottare la doppia sovralimentazione, composta da un compressore volumetrico e un turbo compressore.
Il primo serviva per dare la spinta sufficiente già ai primi giri del motore, mentre il secondo interveniva ai giri più elevati, in modo da fornire una potenza costante durante tutta l’accelerazione. La versione rally adottava la medesima soluzione solo che i tecnici riuscirono a ricavare ben 500 CV di potenza massima. D’altronde la versione stradale serviva proprio per l’omologazione al campionato rally e quindi era progettata proprio pensandola alle competizioni e non certo all’uso privato. Ciò è stata la fortuna che ha reso questa stradale una icona nel panorama delle auto sportive di tutti i tempi.