Le piste ciclabili sono sicuramente protagoniste nel nostro paese, un’indagine in Italia però potrebbe di fatto creare problemi a tutti i ciclisti. Ma cosa sta succedendo?
La sicurezza in Italia è al centro delle indagini di chi si occupa del mondo delle due ruote. Da oggi però sulle piste ciclabili nel nostro paese potrebbe cambiare tutto.
Nel 2017 si parlava di 18mila chilometri di piste che si sono poi, nei sette anni successivi, ampliate. Sono itinerari che sicuramente regalano sicurezza a chi circola sulle due ruote e offrono anche la possibilità di ammirare splendidi scenari del nostro paese.
Chiunque viaggia sulla due ruote svelerà che una delle cose più belle è anche godersi quello che troviamo sulla nostra strada. Di fatto sono tantissime le ciclabili che si affacciano sul mare o sulle montagne, portandoci a vivere degli itinerari straordinari. Queste collegano molti dei posti più belli del paese, ma nonostante questo sono molti anche i “buchi di sceneggiatura” per utilizzare termini cinematografici. Ci riferiamo ovviamente ai mancati collegamenti per rendere i viaggi sicuri e comodi per chi si muove in bici. Ma cosa è successo in merito a un’indagine aperta di recente?
Indagine in Italia, piste ciclabili a rischio
La Procura sta indagando da vicino sulle piste ciclabili di Milano dopo i fatti tragici degli ultimi anni. La morte di Cristina Scozia, investita da una betoniera su una pusta ciclabile ha portato a delle riflessioni. Sono molte le domande che ci si pone sulla sicurezza dei ciclisti sperando che questi fatti non si ripetano mai più.
L’indagine è stata coordinata dal pm Mauro Clerici che vuole fare chiarezza sull’incidente dell’aprile del 2022 e che ha aperto un fascicolo per rendere la viabilità più sicura.
La Procura si muove per cercare di capire qualcosa in più in merito agli incidenti. Tra gli indagati per l’incidente figurano anche l’assessore alla Sicurezza ed ex assessore alla mobilità Marco Granelli oltre due dirigenti degli uffici di mobilità del Comune.
Con l’inchiesta si vuole arrivare a capire se la progettazione della pista ciclabile di via Francesco Sforza sia troppo superficiale dal punto di vista della sicurezza. Questo perché quella data via, come molte altre, è semplicemente demarcata sull’asfalto. Proprio per questo la sensazione è che si possa decidere di togliere tutte le ciclabili siglate da una linea sull’asfalto considerate troppo pericolose per chi circola su una due ruote. Nelle prossime settimane arriveranno altre informazioni in merito.