Cosa diresti se scoprissi che esiste una versione “straniera” della Porsche? Non ne hai mai sentito parlare…perchè è estremamente rara
Nonostante non sia così famosa nel mondo l’industria dell’auto brasiliana è assolutamente degna di nota, con una serie di veicoli molto particolari che hanno permesso ai fabbricanti di auto locali di ritagliarsi qualche momento di gloria. Un marchio su tutti che ha avuto un forte impatto nel paese, per esempio, è la casa tedesca Volkswagen che ha importato moltissimi prodotti nella nazione.
Va poi ricordato che anche la nostra Alfa Romeo prima ancora di essere acquisita dalla Fiat fece una bella comparsa nella smisurata nazione del Sud America. Ma di questo magari parleremo un altro giorno, oggi siamo qui per un’altra storia. Per la precisione, quella della più incredibile supercar che sia mai stata costruita da quelle parti.
La storia della causa automobilistica Puma inizia nel 1960 con il meccanico italiano Rino Malzoni che mise a segno un’impresa spettacolare decisamente degna di altri tempi. Infatti, con i pochi mezzi a disposizione sul posto l’uomo iniziò a costruire e progettare in modo del tutto artigianale automobili sportive. La Puma GTI è forse l’esempio più impressionante della sua abilità.
Sono principalmente due i motivi per cui la Puma GTI ad oggi viene considerata la Porsche brasiliana. Il primo è l’evidente somiglianza con la prima serie della 911 che stava andando forte oltre oceano proprio in quel periodo. Il secondo è il fatto che come le prime Porsche anche la vettura di Malzoni montasse un propulsore posteriore di produzione Volkswagen.
La GTI si può considerare un’evoluzione del progetto originale di Malzoni: costruita negli anni ottanta l’auto era ai tempi una delle vetture più costose del mercato brasiliano. Vantava un telaio in fibra che la portava a pesare appena 890 chilogrammi mentre le prestazioni erano tutto meno che da supercar, pensate che erogava appena 54 cavalli di potenza.
L’auto che vedete in foto è stata costruita in 610 esemplari in tutto, venduti anche in Sud Africa oltre che in Brasile: il progetto per anni ha attirato l’interesse di tantissimi collezionisti ed ora questo specifico esemplare è stato venduto all’asta su Bring a Trialer con un prezzo vicino ai 3mila Euro. Una piccola cifra per garantirsi un cimelio appartenuto a pochi e, per questo, di grande fascino per ogni collezionista.
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