L’ex allenatore del Milan e della Nazionale racconta un aneddoto da brividi. E’ accaduto in Auto e poteva finire davvero male
E’ stato un innovatore del calcio, Arrigo Sacchi. Con il Milan tra fine anni ’80 e inizio del decennio successivo ha vinto tutto quello che c’era da vincere, consegnando a gloria imperitura quella squadra allestita grazie all’operato del presidente Silvio Berlusconi e di Adriano Galliani.
Con il Milan,tra il 1987 ed il 1991, Sacchi ha vinto uno Scudetto due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, due Supercoppe Europee ed una Supercoppa Italiana, un ciclo di trionfi che si è interrotto nel 1991 quando il tecnico di Fusignano ha accettato l’incarico di commissario tecnico della Nazionale Italiana.
Dopo dodici dal trionfo di Spagna ’82, Sacchi riuscì a riportare gli azzurri in finale in un Mondiale a Usa ’94. Una nazionale davvero competitiva quella con Franco Baresi, Paolo Maldini, Roberto Baggio e altri grandi giocatori, sconfitta in finale ai rigori dal Brasile nel catino infuocato del Rose Bowl di Pasadena. Dopo quel tremendo ko, Sacchi ha allenato l’Italia anche a Euro ’96 con l’eliminazione alla fase a gironi che ha sancito la fine della sua esperienza da C.T.
Una vita dedicata al calcio quella di Arrigo Sacchi che l’ex c.t. ha raccontanto nel libro biografico Oltre il sogno. Tanti gli aneddoti presenti nell’opera anche non riguardanti il calcio. Uno in particolare, è stato ripreso Area Napoli e riguarda una situazione che sarebbe potuta finire malissimo per l’allenatore.
Sacchi ha rischiato realmente di non arrivare mai a vedere la sua carriera di successo nel mondo del pallone a causa di un drammatico incidente con un’Auto Fiat Topolino avvenuto quando aveva quattro anni.
A quanto pare al piccolo Arrigo piaceva fingere di spingere l’auto, come se fosse lui a farla partire materialmente, un gioco che da bimbi abbiamo fatto un po’ tutti ma che è molto pericoloso da svolgere: “Una mattina quando avevo quattro anni, rimasi incastrato tra il paraurti e la carrozzeria. Mio padre che aveva innestato la marcia non se ne accorse”, racconta in modo drammatico Sacchi…
In poche parole l’allenatore ancora bambino ha rischiato di essere trascinato dall’auto con possibili conseguenze tragiche. Suo padre non poteva sentire nulla a causa del rumore del motori e dei finestrini chiusi ed alla fine. Furono i passanti a farlo fermare e a permettere all’uomo di soccorrere subito suo figlio: “Ero malconcio e pieno di sangue, mio padre mi portò subito a casa per medicarmi. Non oso immaginare a cosa sarebbe successo se non si fosse fermato”, la riflessione del CT. Un episodio terribile che gli sarebbe potuto costare molto caro.
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