I monopattini elettrici al centro di un nuovo caso: stavolta finiscono in tribunale, il Tar condanna la città…
I monopattini elettrici sono ormai finiti nell’occhio del ciclone. Questi mezzi hanno letteralmente invaso le strade – e non solo – delle nostre città, con guidatori anche spericolati e poco attenti al Codice della strada che provocano sempre più incidenti – anche mortali – e soste selvagge, anche sui marciapiedi. Una situazione quasi fuori controllo, al punto da scomodare il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
D’altronde il motivo per la loro diffusione selvaggia è semplice; non hanno bisogno di assicurazione – almeno per il momento – e l’autonomia della batteria permette di percorrere brevi tragitti, come quello casa-lavoro in città. A fronte di una spesa iniziale per l’acquisto e dell’energia necessaria per ricaricare le batterie, si ammortizzano i costi anche in confronto all’utilizzo dei mezzi pubblici previa abbonamento.
Ciò nonostante, alcune città hanno dichiarato una vera e propria guerra a questi mezzi. A Parigi sono stati banditi i monopattini elettrici e la stessa linea è stata adottata anche da Bruxelles. In Italia non vi sono ancora decisioni simili ma di certo non mancano i problemi.
Monopattini elettrici, che caos: il Tar accoglie il ricorso, sono guai
Il Comune di Torino è finito nei guai. Una sentenza del Tribunale amministrativo regionale ha infatti decretato che il Palazzo Civico ripresenti le graduatorie per il servizio dello sharing in città sull’assegnazione delle licenze. Secondo la sentenza – arrivata dopo la protesta di due aziende escluse dalla graduatoria – sarebbero state favorite le aziende con già un parco mezzi presente nel territorio, una decisione che viola il principio di parità.
Ebbene, il Tar ha accolto il ricorso lo scorso 3 gennaio che ha considerato illegittima la barriera all’entrata di discriminazione nei confronti dei gestori che non sono presenti nell’hinterland del torinese a vantaggio di chi lo è già. Una scelta definita “lesiva della par condicio”. Il Comune, infatti, nell’assegnazione di queste licenze, aveva premiato le aziende che avessero già monopattini nei Comuni limitrofi.
Nel 2020 il comune torinese pubblica un bando per le licenze di sharing dei monopattini elettrici; non più di quattro operatori operanti in città, con una predilezione per chi già opera nell’hinterland. Due aziende impugnano il provvidemento ma al contempo partecipano alla selezione. Ed all’esclusione da parte di Palazzo Civico, con assegnazione delle autorizzazioni agli operatori Helbiz, Bird Ride, EmTransit e Link Your City, è scattato il ricorso poi accolto dal Tar anche perché i monopattini non possono certo transitare su strade extraurbane ed a scorrimento veloce.
Infine il Tribunale amministrativo ha anche suggerito “La previsione di criteri che impegnino le imprese concorrenti a dislocare le proprie flotte di monopattini in prossimità di stazioni, capolinea e aree di parcheggio“. Ora toccherà al Comune risolvere la diatriba.