Duro colpo per la Toyota, con il colosso giapponese che si trova a dover affrontare un problema davvero insolito.
Il Giappone si è sempre messo in luce nella propria storia per aver basato il fulcro della sua economica industriale su una serie di aziende di altissimo livello in ogni settore. Per quanto riguarda le automobili non vi è dubbio alcuno sul fatto che il marchio più prestigioso sia quello legato alla Toyota, con il Gruppo che è tra i più ambiti al mondo.
Lo sviluppo del colosso nipponico lo si può denotare anche con una crescita incredibile nella realtà del motorsport, con il 2023 che ha regalato ben due Mondiali. Nel WEC la Toyota dimostra ancora una volta di essere la numero uno, anche se ha lasciato un po’ di amaro in bocca il fatto di aver perso proprio la più importante gara dell’anno, con la 24 ore di Le Mans che l’ha vinta la Ferrari.
Nel WRC invece tutto il Mondiale ha visto la sfida interna tra le varie Toyota. A vincere è stato quel fenomeno straordinario di Kalle Rovanpera, davanti a Sebastien Ogier, pilota part timer della stagione, e a Elfyn Evans. La Toyota ha deciso che anche il finlandese sarà solo a mezzo servizio dal prossimo anno, una notizia che ha sconvolto gli appassionati.
Intanto però non si può pensare solo al motorsport, perché la casa giapponese è al corrente della necessità di rimanere al passo sul mercato mondiale, soprattutto sfruttando la transizione ecologica verso una mobilità elettrica. La casa sa il fatto suo ma non è immune a guai e problemi di sorta che in alcuni casi, costano caro all’industria nipponica.
Ritardi in casa Toyota: il terremoto rallenta la produzione
Purtroppo non tutto sta andando come dovrebbe nel Gruppo Toyota e ad annunciare le difficoltà in atto in questo periodo ci ha pensato proprio Koji Sato, il Presidente della società. In Giappone si è infatti parlato di uno slittamento per quanto riguarda la produzione di veicoli e alla base vi è lo scandalo Daihatsu.
La casa del Sol Levante è stata sospettata con numerose prove a seguito presentate dalla stampa giapponese di truccare i crash test, immettendo sul mercato delle vetture non del tutto collaudate. A fare mea culpa è stato anche lo stesso Sato che ha spiegato come avrebbe dovuto controllare più attentamente questa produzione. Trovandosi in una posizione privilegiata, avrebbe dovuto monitorare sulla vicenda con largo anticipo, come riporta fomulapassion.it.
Oltre a questo però, la Toyota deve fare anche i conti con il drammatico terremoto che ha colpito la prefettura di Ishikawa, con una scossa di 7,6 di magnitudo. La produzione ha dovuto bloccarsi non solo a causa dei danni che ha subito l’azienda, ma anche perché il terremoto ha bloccato diversi fornitori.
Il Giappone ha dimostrato di avere un sistema organizzativo eccellente per quanto riguarda la gestione dei terremoti e sicuramente saprà come venirne fuori. Sato ha annunciato che a breve la Toyota stabilirà la nuova linea guida per la produzione del 2024, con questo anno che tra scandali e calamità naturali non sembra partire nel modo migliore.