Alcuni marchi noti rischiano di rimanere esclusi dai bonus ed incentivi Auto in Italia: ecco quali dichiarazioni portano a crederlo
Gli incentivi erogati dai vari governi europei per l’acquisto di auto elettriche o ibride sono lo strumento migliore per promuovere una transizione ecologica in ambito automotive che ancora fatica ad attecchire. E’ chiaro che se già spendere 20mila Euro minimi per una vettura Euro 6 è già quasi proibitivo, lo stesso discorso si può fare per un’auto elettrica che ne costa molti di più.
Recentemente abbiamo parlato della questione degli ecobonus, incentivi o come si vogliano chiamare, con il Governo pronto a rilanciare sul piatto un fondo di almeno 570 milioni di Euro per aiutare i cittadini che intendono disfarsi della loro vecchia automobile di classe inquinante più vecchia in favore di una Euro 6 o di un’auto elettrica/ibrida nuova.
Il Governo ha affidato naturalmente il compito di gestire questo importante piano al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il quale è stato chiarissimo in merito a quali marchi saranno naturalmente privilegiati da questo tipo di iniziativa. Lo confermano alcune recenti dichiarazioni che fanno pensare a qualche esclusione in questa nuova tornata di bonus.
Incentivi Auto, le parole del ministro
Come riporta la testata Autoeveryeye il ministro Urso ha parlato chiaramente: l’intenzione del Governo sarebbe quella di favorire i marchi italiani che producono auto elettriche. Ed è stato detto senza tanti giri di parole: “Gli incentivi saranno modulati per i veicoli prodotti in Italia, l’obiettivo è aumentare la produzione ed invertire la tendenza di mercato”, le parole che hanno fatto pensare ad uno “stop” agli incentivi per le auto straniere.
Ovviamente però, l’idea di favorire i marchi italiani non significa certo ostacolare quelli stranieri, specie brand come Tesla che hanno mostrato grande interesse nel nostro mercato – Elon Musk ha incontrato il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini e, pertanto, le esclusioni non dovrebbero essere così pesanti.
Nel 2022, gran parte degli incentivi – almeno l’80% stando ai dati ministeriali – sono andati ad automobili straniere, una tendenza che sembra destinata a cambiare: “O gli incentivi vanno ad auto Made in Italy oppure ci concentreremo solo sul lato offerta e non sulla domanda”, potrebbe essere l’aut-aut del Governo.
Difficile immaginare che i brand stranieri vengano esclusi del tutto dagli incentivi ma queste parole fanno pensare quantomeno ad un ridimensionamento della concorrenza, in favore dei marchi nostrani come Fiat ed Alfa Romeo, per citarne solo alcuni.