La Sicilia si propone come esempio per tutta l’Italia. Il Comune di Messina ha iniziato un progetto che potrebbe essere esportato in tutto il paese perché funzionale e utile per i cittadini.
Una scelta dell’ultima ora che ha sorpreso un po’ tutti e regalato una nuova vita a una città che su molte cose sembrava indietro. Stavolta però Messina ha dimostrato di essere sicuramente all’avanguardia.
Messina è un comune che sfiora 220mila abitanti e si estende per oltre 200 chilometri quadrati, sorgendo a 3 metri sul livello del mare. Fu fondata dai Siculi con il nome di Zancle con i greci che successivamente la rinominarono Messana. L’apice lo raggiunse poi nel tardo Medioevo quando ci fu una lunga diatriba con Palermo per il ruolo di capitale del Regno di Sicilia.
Non fu tutto rose e fiori il passato di questa splendida città, distrutta gravemente dal terremoto del 1783 e assediata poco durante la rivoluzione siciliana. Nel 1908 un altro terremoto disastroso rase al suolo la città portando alla morte di metà della popolazione. Fu ricostruita a partire dal 1912 in stile Liberty presentando così un aspetto maggiormente moderno e più adatto ai tempi contemporanei. Oggi è un gioiellino dove si vive bene anche grazie a una condizione meteorologica davvero positiva. In più è arrivata una novità che ha dato il la a commenti sicuramente molto positivi.
In Sicilia, precisamente a Messina, è pronto per essere rispolverato un vecchio progetto denominato Bike to Work. Un mucchio di bici accatastate in un autoparco saranno presto messe su strada a disposizione dei cittadini.
Nel 2020 l’ex sindaco, Cateno De Luca, presentarono un’ambizioso progetto per invogliare la popolazione ad andare a lavoro o all’Università in bicicletta. Il progetto in questione fu appoggiato dall’Università degli Studi di Messina, ma oggi, quattro anni dopo la proposta il progetto non è ancora partito.
Per portare avanti questo progetto erano state acquistate anche 70 bici elettriche lanciando iniziative molto positive dal punto di vista della viabilità. A fermare la sperimentazione è stata la pandemia di Coronavirus che ha bloccato di fatto tutto il paese. Durante questo periodo le bici sono rimaste parcheggiate all’interno dell’ex mercato ittico della città. Di queste 27 sono finite tra le rubate e vandalizzate.
Il direttore generale del Comune di Messina, Salvo Puccio, ha specificato che ora l’intenzione è quella di riattivare le 43 bici ferme e di poterle assegnare per continuare a lavorare sul progetto di mobilità nella cittadina sicula.
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