Le nuove strategie per il mercato delle auto elettriche rischiano di mettere in crisi Tesla: l’Europa è pronta ad accogliere la sua rivale.
Uno pensa alle auto elettriche e subito associa il nome di Tesla. In effetti almeno fino a qualche tempo fa era così, il colosso statunitense messo in piedi da Elon Musk aveva aperto una strada diventando leader in poco tempo. Adesso però i numeri dicono altro e anche in Europa sta per arrivare il marchio che cambierà tutto.
Nel mondo delle auto i numeri non dicono tutto, ma sono molto significativi. Soprattutto quelli che arrivano dal mercato cinese che sta diventando sempre più strategico. Lo dimostra il fatto che per una delle Gigafactory di Tesla è stata scelta Shangai ed è da lì che arrivano i modelli per il mercato europeo.
Ma come era facile immaginare, le aziende cinesi del settore ci hanno messo poco a recuperare il tempo perduto. Nei primi sei mesi dell’anno BYD è risultato il marchio più venduto in assoluto in Cina, con 1.098.409 veicoli e una quota di mercato dell’11,52%. Volkswagen, che un tempo dominava, si è piazzata in seconda posizione, con 982.290 auto e una quota del 10,30% e Toyota ha raggiunto il terzo posto con 797.605 auto vendute e una quota dell’8,37%.
Tra i produttori di elettriche e PHEV in particolare, BYD si è confermata ai vertici con 524.184 elettriche vendute, pari a una quota del 25,04%. A seguire Tesla in seconda posizione con 294.105 consegne e il 14,05% di quota, con GAC Aion terza grazie a 211.228 esemplari e il 10,09%. I modelli più popolari? Ai primi tre posti troviamo la Tesla Model Y con 203.932 immatricolazioni, seguita dalla BYD Qin Plus – 200.274 – e la BYD Song Plus – 176.526 – cifre da capogiro.
Non solo Cina però. BYD è stata la vera sorpresa del 2023: al suo primo anno di presenza ha già aperto 230 punti vendita in 19 Paesi, compresa l’Italia. Ha cominciato ad esportare cinque modelli, Tang, Han, Seal, Atto 3 e Dolphin, berline e SUV nei segmenti da C a E, con prezzi che vanno da 29.990 a 69.990 euro. E per il 2024 è già in programma presentazione di tre nuovi modelli destinati che amplieranno la gamma.
In realtà però c’è molto di più e qui entra in ballo anche Tesla. Perché la battaglia vera non si gioca solo sulla produzione ma anche sulle strategie e quella di BYD è molto chiara. Dopo lunghi colloqui con il governo ungherese, adesso ha varato la costruzione di uno stabilimento su una superficie di 300 ettari a Szeged.
L’obiettivo è quello di rafforzare la sua presenza in Europa e arrivare entro il 2030 ad avere una quota di mercato almeno pari al 10% delle auto elettriche nel nostro continente. E la scelta è caduta sull’Ungheria dopo aver esaminato altre candidature in Francia, Spagna, Germania e Polonia, ma non in Italia.
In realtà però solo la prima mossa, perché altre aziende cinesi specializzate in veicoli elettrici sono pronte a costruire i loro insediamenti nella zona di Szeged. Merito anche delle politiche adottate dal governo ungherese che già ospite realtà come la cinese Catl, produttrice di batterie elettriche, a Debrecen in un impianto da 100 Gwh.
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